Speculatori a caccia di zucchero. La dolce materia prima, croce (per la bilancia) e delizia (per il palato) di miliardi di consumatori nel mondo, sta attraversando una fase di forti rialzi dei prezzi sui mercati finanziari, laddove si formano i prezzi che vengono presi come riferimento da tutti gli acquirenti, in primis le industrie dolciarie e delle bevande che ne sono le maggiori utilizzatrici e che si stanno ponendo il problema dei costi crescenti. Dopo cinque anni di continue discese dei prezzi (a inizio del 2011 si era toccato il massimo di 35 centesimi di dollaro Usa per libbra), da settembre 2015 la situazione si è invertita e allora ad oggi le quotazioni sono pressochè raddoppiate superando i 19 centesimi di dollaro per libbra sul mercato guida di New York, con vere e proprie fiammate rialziste nell’ultimo mese. A settembre dello scorso anno i prezzi erano arrivati a 11 centesimi circa, e la differenza con i valori odierni dà esattamente la misura della scommessa degli investitori.
PROBLEMI IN BRASILE, LA CINA HA FAME DI ZUCCHERO – Perché gli speculatori hanno riscoperto lo zucchero dopo anni di disaffezione? C’è più di una causa e tutte si autoalimentano. In Brasile, il maggior produttore mondiale e maggiore esportatore di zucchero, le ottime attese per i raccolti di questa prima parte dell’anno sono scemate per le forti piogge che stanno impattando sui raccolti, e bisognerà aspettare sei mesi per una ripartenza delle produzioni. In India, secondo produttore, è la prolungata siccità indotta da El Nino il problema: ha impattato sui raccolti e, a causa della continua crescita della domanda interna, il subcontinente sta andando verso un deficit di offerta dal surplus degli scorsi anni. Anche in Cina il deficit tra produzione e domanda è destinato ulteriormente ad allargarsi per il duplice effetto di minori produzioni, dovute ai bassi prezzi, e maggiore consumo, con le importazioni che stanno raggiungendo livelli record. Il ritorno del petrolio intorno ai 50 dollari al barile, inoltre, potrebbe convincere i distillatori brasiliani ad aumentare la produzione di etanolo da zucchero di canna, che verrebbe così sottratto al consumo.
IL DEFICIT RESTERA’ ANCHE IL PROSSIMO ANNO – Il Dipartimento dell’Agricoltura americano nel suo ultimo report di maggio ha pronosticato per la stagione 2016/2017 ancora un deficit tra produzione e consumo meno ampio di quello del 2015/2016, alla base dei primi rialzi dei prezzi, ma ancora consistente. Il consumo è visto ancora in crescita fino a 174 milioni di tonnellate mentre la produzione dovrebbe fermarsi a 169 milioni di tonnellate, e gli stock che a metà 2015 erano arrivati a 45 milioni di tonnellate scenderebbero fino a 30 milioni. Se queste previsioni sono corrette i prezzi potrebbero continuare a crescere ancora un po’, anche se la banca olandese Rabobank avverte che alla brusca salita dei valori sui mercati finanziari, indotta dagli speculatori e non dagli acquirenti finali, potrebbe succedere una fase di vendite dei contratti future che potrebbero raffreddare un po’ queste fiammate.