La strada non è in discesa, ma le buone notizie non mancano: si registra un incremento dell’impegno delle imprese verso la fornitura di olio di palma certificato sostenibile e verso una maggiore trasparenza nella loro catena di fornitura. In concreto, Rspo (Roundtable on sustainable palm oil), l’associazione internazionale che riunisce gli stakeholder della filiera sostenibile dell’olio di palma, ha messo a punto un innovativo sistema di tracciabilità che ora permette di identificare il mulino di provenienza per l’olio di palma sostenibile certificato, lungo l’intera catena di fornitura della Rspo e un’applicazione per cellulari, che consente agli stessi consumatori di individuare prodotti certificati Rspo.
ROUND TABLE EUROPEA – Le novità sono state illustrate durante la recente 4° Tavola rotonda europea (Eurt), organizzata da Rspo a cui hanno partecipato circa 300 tra diplomatici, rappresentanti del terzo settore, retailer, produttori di beni di consumo, investitori, accademici e produttori e distributori di olio di palma. L’obiettivo del 100% di olio di palma certificato sostenibile in Europa è una sfida che vede impegni su vari fronti.“Il Parlamento e la Commissione europea stanno cercando le risposte più appropriate per affrontare le problematiche ambientali legate alla produzione convenzionale di olio di palma – ha commentato Paolo De Castro, parlamentare europeo, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale –. La produzione certificata sostenibile rappresenta un’opportunità da non perdere per guidare la trasformazione del mercato”.
FERRERO: “SOSTENIBILITA’ NEL RISPETTO DEL CONSUMATORE” – Un mercato dove il consumatore non rimane in silenzio, ma fa sentire la propria voce come sanno bene le aziende del food. ”Chi acquista i nostri prodotti – spiega Laurent Cremona, Responsabile marketing e innovazione di Nutella e Ferrero snack – cerca qualcosa che sia in linea anche con i propri valori, abbiamo il dovere di commercializzare referenze in grado di rispecchiare questa esigenza”.