Gli italiani e il gusto: è un ritratto per certi versi inaspettato quello che emerge da una ricerca* commissionata da Coca-Cola (in tutta Europa) per esplorare l’esperienza multi-sensoriale di gustare cibi e bevande, le preferenze e i luoghi comuni. L’inclinazione a esplorare, prima di tutto: il 41% degli italiani si definisce “avventuroso” quando si tratta di provare nuove esperienze di gusto e, la stessa proporzione, afferma che l’inclinazione a indagare sapori nuovi ed “eccitanti” è anche dettata dal desiderio di poter dare consigli e fare delle raccomandazioni a parenti e amici. Inclinazione, questa, comune anche nel resto dei Paesi europei coinvolti nell’indagine.
FOOD-GRAMMER E FOOD-ADVISOR – Oggigiorno, “una serata al ristorante non è solo un momento con la famiglia o gli amici, ma un’opportunità di fotografare e condividere quello che si mangia con tutti. – afferma Charles Spence, professore di Psicologia Sperimentale del Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford – Ogni esperienza è associata a una “raccomandazione” (a un “devi provarlo” o “non devi assolutamente farlo”), creata da noi stessi o frutto di un sentiment sociale che condividiamo”.
TUTTI A TAVOLA: VALE ANCORA? – Tuttavia, il 38% degli Italiani afferma di non avere tempo di godersi le esperienze di gusto a causa di uno stile di vita frenetico; una mancanza di tempo che ostacola sempre di più anche la creazione di un ambiente armonico a tavola. All’interno di questo quadro, è curioso il fatto che la cosa maggiormente ricordata dagli italiani di un evento sia proprio quello che hanno mangiato o bevuto (30%) o che ben il 42% degli italiani sia più propenso a provare nuovi sapori in estate, con l’arrivo del clima più caldo.
LA “DOLCE” VITA DEGLI ITALIANI – E ancora, che più della metà degli intervistati (52%) non sappia quanti sapori fondamentali* esistano ma che, chiamati a votare le esperienze di gusto preferite, annoverino al primo posto quelle “dolci” (46% degli intervistati): quasi un terzo degli italiani preferisce assaporare qualcosa di dolce come prima cosa al mattino, contro un 25% che preferisce concludere la giornata in questo modo.
VEDERE PER CREDERE – Ulteriore trend condiviso in Europa e che la grande maggiornaza degli intervistati (il 75% in Italia) prediliga la vista in una classifica tra i 5 sensi più apprezzati (contro un 39% che riconosce nel gusto il senso che dà più piacere): quindi “vedere per credere” quando si tratta di cinque sensi. In merito a questa evidenza, Charles Spence spiega che “i segnali visivi sono fondamentali perché aiutano ad impostare le aspettative che ancorano la successiva esperienza di degustazione”.
ICONA COCA-COLA – “Sappiamo che i sensi giocano, per le persone, un ruolo fondamentale nel piacere di bere una Coca-Cola ghiacciata” dichiara Annalisa Fabbri – Direttore Marketing Coca-Cola Italia “E’ dal 1886 che i consumatori ci dicono che il gusto di Coca-Cola è unico e che il piacere di bere una qualsiasi tra le alternative che proponiamo sul mercato è amplificato dagli altri sensi. La cosa interessante della ricerca è il ruolo svolto dalla vista, evidenza di cui siamo già a conoscenza da molto tempo e sulla quale abbiamo sempre lavorato per rendere Coca-Cola un brand iconico. Parallelamente la nostra attenzione è rivolta all’innovazione continua e un punto fermo in tal senso è proprio il sapere che tutti i nostri prodotti fanno leva sui sensi e che ogni cambiamento non deve però compromettere l’unicità del gusto Coca-Cola”.
* YouGov è l’ente di ricerca incaricato da Coca-Cola, nel febbraio 2016, per effettuare uno “Studio sui Sensi” che ha coinvolto un totale di 11.734 intervistati in 10 Paesi europei.