Trasformare un’idea a limite della fantascienza in un drink. O meglio, lavorare su una brillante ricerca della Hopkins University per ideare una bevanda innovativa da commercializzare su larga scala, con la promessa di combattere l’inquinamento e i suoi effetti nocivi. Sembra in effetti l’intuizione rivoluzionaria di una delle tante start-up californiane impegnate a scoprire le nuove frontiere del food & beverage, grazie magari a ingenti finanziamenti pubblici e privati. E invece l’invenzione è tutta italiana, sebbene sviluppata a Londra. Si chiama Areea e contiene un enzima, presente nei broccoli, capace di depurare il corpo dal benzene, la particella tossica responsabile ogni anno, secondo le stime della World Health Organization, di almeno sette milioni di vittime a livello globale.
UN TEAM ITALIANO – Gli ideatori della bevanda sono Antonio Farid Mir, ingegnere creativo e ceo della società Areea, nonché co-founder del portale Italian Kingdom, insieme a Jacopo Mele, cso di Areea, co-founder della fondazione Homo Ex Machina, considerato da Forbes Europe uno dei trenta under30 più influenti del continente. A loro poi si è aggiunta una squadra di esperti, tutti italiani.
USA E CINA NEL MIRINO – Il drink che depura dagli effetti dello smog, dopo aver superato diversi test accademici, è stato presentato in anteprima mondiale a Seeds And Chips lo scorso maggio a Milano. Verrà prodotto in Italia e destinato alla vendita nel circuito della gdo a partire, secondo indiscrezioni, dal prossimo mese di settembre. Manterrà, almeno all’inizio, un focus sull’export negli Stati Uniti e in Cina, mercati più promettenti per il giro d’affari della categoria. La segmentazione sarà, con ogni probabilità, su target group molto sensibili al tema dell’aria malsana.