Nintendo in pochi giorni dal lancio ha praticamente raddoppiato il suo valore in borsa. Google, invece, conta di guadagnarci attraverso le entrate faraoniche di Niantic, studio di sviluppo del gioco, nato proprio come spin-off del colosso dei motori di ricerca. Apple, dal canto suo, stima di ricavare almeno tre miliardi di dollari grazie alla percentuale sugli acquisti in-app. Ma se il successo planetario di Pokémon GO è una miniera d’oro per i big dell’informatica, anche i player di altri settori possono assicurarsi interessanti opportunità di business. A cominciare dai ristoranti e dai supermercati che intendono radunare fan e giocatori nei loro spazi, magari inventandosi contest o altre iniziative di marketing, come buoni sconto e promozioni ad hoc. Per tutti, del resto, il modello vincente è quello di McDonald’s in Giappone, che ha trasformato i suoi store in palestre, luoghi cioè dove gli allenatori di Pokémon possono sfidarsi a vicenda, registrando subito un notevole incremento della clientela e degli affari, oltre che una notevole crescita del titolo in borsa.
IL RADUNO DA CARREFOUR – Se negli Stati Uniti già diverse catene di supermercati hanno attivato la funzione PokéStop, diventando quindi luoghi dove i giocatori possono fare rifornimento di strumenti virtuali, in Italia tra i primi a muoversi spicca Carrefour. Il retailer infatti ha organizzato due eventi dedicati all’app nei punti vendita di Assago e Carugate, pubblicizzandoli su Facebook.
ARRIVANO LE SPONSORIZZAZIONI – Dai cosiddetti PokéStop fino appunto alle palestre, l’applicazione prevede una serie di esche a pagamento, utilizzabili anche dai rivenditori per attrarre pubblico interessato a catturare i mostriciattoli digitali. Molto presto, tuttavia, agli inserzionisti sarà concessa la possibilità di creare luoghi sponsorizzati da integrare nell’esperienza di gioco, veicolando quindi gli utenti in location specifiche, come negozi e centri commerciali.