Il 2016 potrebbe segnare un sorpasso clamoroso nell’ambito della produzione di vino. Quello dell’Italia sulla Francia, almeno nell’ambito della quantità. Secondo le attese, la quantità di vino prodotto in Francia calerà di circa il 10% rispetto allo scorso anno: 42,9 milioni di ettolitri, di molto inferiore ai 48,5 milioni di ettolitri stimati per l’Italia da Ismea. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base del servizio statistico del ministero agricolo transalpino Agreste, in base alla quale l’Italia conquisterà quest’anno il primato mondiale nella produzione mentre la Francia potrebbe addirittura perdere il posto d’onore a vantaggio della Spagna, dove le prime stime parlano di valori attorno ai 45 milioni di ettolitri.
LE CAUSE DEL SORPASSO – La débacle produttiva francese – secondo Coldiretti – è dovuta a gelate primaverili che hanno colpito alcune zone viticole (Champagne, Borgogna e Valle della Loira), episodi ricorrenti di vento, cui si sono aggiunti il peggioramento della siccità verso il Mediterraneo e la grandine in alcune aree (Charente, Borgogna-Beaujolais, Linguadoca-Rossiglione) che hanno pesato sulla raccolta.
LA VENDEMMIA IN ITALIA – In Italia – sottolinea la Coldiretti – si registra un andamento fortemente differenziato tra le diverse regioni con il primato produttivo in Veneto, 9,7 milioni di ettolitri in aumento del 2% rispetto allo scorso anno, ma incrementi del 5% sono previsti anche in Emilia-Romagna, dell’8% in Toscana, del 5% in Piemonte. In crescita anche la Puglia mentre un forte calo, del 15%, si rileva in Sicilia, tra le regioni con i maggiori raccolti.
La vendemmia del 2016 è iniziata in Italia il 12 agosto in Franciacorta con un ritardo di quasi una settimana rispetto allo scorso anno quando però era stata condizionata dal grande caldo e dalla siccità con la raccolta più precoce dell’ultimo decennio. Molto dipenderà dal mese di settembre ma le condizioni meteo fanno ben sperare per un’annata di buona qualità, dopo un inverno particolarmente mite e un germogliamento anticipato.
E L’EXPORT VOLA – Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini Doc e ai 73 vini Docg, il 30 per cento ai 118 vini Igt riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola, con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole.
L’andamento produttivo è una buona premessa per le esportazioni, che nel primo quadrimestre del 2016 sono ulteriormente aumentate del 2 per cento in valore rispetto al record storico fatto segnare lo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest’anno sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.