In Italia si mangiano più merendine al Nord, area con la più alta percentuale di bambini (e adulti) normopeso. I consumi scendono al Sud, dove paradossalmente assistiamo ai più alti tassi di sovrappeso e obesità. È quanto emerge incrociando i dati IRI sui consumi di prodotti da forno con i livelli di sovrappeso e obesità nel Paese (Okkio alla salute, Passi, Istat). Scopriamo così che nel Nord Italia si toccano i consumi più alti di merendine (2,2 kg pro capite annui) e i più bassi livelli di sovrappeso e obesità infantile (24,7%). Mentre al Sud avviene l’inverso: la somma di obesità e sovrappeso infantili arrivano al 37,8% e i consumi di merendine scendono a 1,6 kg pro capite annui.
I dati sulla popolazione adulta rilevati dal sistema si sorveglianza Passi confermano la stessa tendenza: le regioni (Campania, Basilicata, Sicilia, Molise e Puglia) con il maggior numero di italiani sovrappeso (circa uno su due) registrano tutte i più bassi livelli di gradimento per le merendine, sempre al di sotto della media nazionale.
SPORT, FRUTTA E TV – Lo stesso discorso vale per lo sport: degli oltre 2,2 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni che praticano uno sport o fanno attività fisica (Istat), la maggiore concentrazione si trova nelle regioni con bambini più magri e in salute e dove il consumo di merendine è più alto. Al contrario, dove i bambini sono più sovrappeso si registrano i livelli più bassi di pratica sportiva ma anche i consumi di merendine più bassi. Stesso modello anche se si osserva il consumo quotidiano di frutta e/o verdura: nel Nord riguarda circa l’80% dei bambini (dati “Okkio alla salute” dell’ISS). Nel Sud del Paese le percentuali scendono drasticamente: picco negativo in Calabria con il 63,5%.
Un altro fattore è il reddito familiare. Nel Nord Italia i redditi più alti (circa 20mila euro) corrispondono al 24,7% di sovrappeso/obesità; nel Centro 18,7mila euro di reddito e 30,6% di sovrappeso e obesità; mentre al Sud e nelle Isole, dove il reddito crolla (13,2 mila euro), cresce al massimo (37,8%) l’obesità dei ragazzi (dati Istat). Infine, c’è il tempo trascorso davanti alla tv. In Campania, regione con il più alto numero di bambini con problemi di peso, il 51,7% dei bambini trascorre più di due ore davanti a tv e videogiochi (dati Okkio alla Salute 2014) contro il 35% della media nazionale. In Lombardia si scende al 28,2%.
LA NUTRIZIONISTA: “L’OBESITÀ HA CAUSE PIU’ COMPLESSE” – Non è corretto – spiega Valeria Del Balzo, biologa nutrizionista – stilare liste di alimenti buoni e cattivi. A contare è soprattutto lo stile di vita, dal movimento alle corrette abitudini a tavola. Le merendine possono tranquillamente essere utilizzate come break a metà mattina o metà pomeriggio, perché hanno un modesto contenuto di calorie, dalle 110 delle più semplici alle 180-200 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi. Permettono quindi di rifornire l’organismo della piccola quantità di energia che gli serve per arrivare ai pasti principali mantenendo la concentrazione.