Rita Vilaça, vice-presidente per l’Europa del marchio portoghese, l’ha annunciato senza troppi giri di parole all’indomani del debutto nella distribuzione francese. Entro cinque anni, l’olio d’oliva Gallo, numero due al mondo del settore dietro Bertolli, mira a posizionarsi tra i primi cinque player nel mercato transalpino. O, magari, addirittura tra i primi tre, cioè subito alle spalle dei leader Puget e Carapelli, che vantano rispettivamente un market share del 24% e dell’11%. Una sfida, quella della storica azienda lusitana, che passa anzitutto per la capacità di soddisfare le aspettative di un palato sofisticato e, molto spesso, orientato a etichettare come eccessivamente intenso il gusto dell’olio d’oliva. Non a caso, nel Paese il tasso di penetrazione è appena del 50%, con un consumo pro-capite di 1,4 chilogrammi, contro i circa dieci di Italia e Spagna. Dati che mostrano ostacoli oggettivi allo sviluppo, ma anche innegabili opportunità di incrementare il giro d’affari. Tutto dipende, insomma, dall’efficacia dell’offerta, studiata per almeno due anni prima del lancio. Gallo, dunque, ha scelto di presentarsi in Francia con tre diverse referenze, che spaziano dal sapore leggero a uno più robusto, optando per un posizionamento premium intorno ai sei, sette euro a confezione.
LA DISTRIBUZIONE – Dallo scorso settembre il marchio è già presente in quasi 1.500 punti vendita di Intermarché e adesso si prepara a una distribuzione su più larga scala. L’intera operazione sarà supportata da una campagna di comunicazione che prevede, tra l’altro, l’affissione di 3 mila pannelli pubblicitari da otto metri quadri in una cinquantina di città francesi.
I NUMERI – L’azienda, fondata da Victor Guedes nel 1919, è presente in 40 Paesi. Nel 2015 ha raggiunto una produzione pari a 37 mila tonnellate, con un fatturato compreso tra i 150 e i 200 milioni di euro, generato per il 70% dalle esportazioni.