La moda dei prodotti free-from potrebbe presto essere messa in discussione da una nuova tendenza. Secondo un’inchiesta del The Wall Street Journal, infatti, i consumatori si accontenteranno sempre meno di scegliere soluzione prive degli ingredienti che considerano potenzialmente dannosi. Vogliono invece sapere come questi sono stati sostituiti, conoscere meglio la storia che si nasconde dietro al cibo che acquistano, nonché la sostenibilità di ogni passaggio della filiera. Un trend destinato a scuotere l’industria, offrendo però opportunità concrete alle aziende che riusciranno a innovare, trasformando alimenti di nicchia in veri e proprio mainstream. Soprattutto se, come afferma David Garfield, consulente di AlixPartners, queste new entry possono vantare una serie di requisiti indispensabili, che spaziano dalla semplicità della proposta alla garanzia di margini interessanti per i produttori. Oltre, naturalmente, al buon gusto e, magari, un’etichetta biologica certificata da terze parti. Ecco allora alcuni dei superfood pronti a farsi largo tra gli scaffali dei supermercati:
MORINGA – Le foglie di questo albero, presente in Sud America e in Africa, contengono alti livelli di calcio, potassio e proteine, così come le vitamine A, B, C, D ed E. Attualmente viene venduta negli Stati Uniti da Target e Amazon, ma solo sotto forma di polvere o capsule, come integratore, considerato il rischio di deterioramento per il prodotto fresco. Una maggiore conoscenza dei benefici, dunque, potrebbe favorire investimenti per la coltivazione in loco, già ritenuta possibile.
FUNGHI DOLCIFICANTI – Negli Usa, una start-up biotech sta utilizzando i funghi per rimuovere il gusto amaro dal cacao, in modo poi da poter impiegare molto meno zucchero nella produzione del cioccolato.
ACQUE VEGETALI – Mentre le vendite di bibite gassate negli Stati Uniti registrano cali ormai da 11 anni consecutivi, l’affermazione dell’acqua di cocco sembra aver inaugurato una nuova categoria tra le bevande salutari, sostitutive appunto di quelle zuccherate e aromatizzate artificialmente. Spicca quindi l’acqua ricavata dall’aloe, dall’acero, dal carciofo e dal cactus, con numerose comparse nei supermercati di Kroger.
JACKFRUIT – Una ricerca pubblicata da Wedbush stima che l’industria globale di cibi vegetali alternativi alla carne ha un giro d’affari di 3,5 miliardi di dollari all’anno, con enormi opportunità di crescita. Tra i vari prodotti, gli esperti indicano il jackfruit come quello più promettente, grazie alla sua consistenza carnosa e alla capacità di assorbire i sapori in cui è cotto. Si tratta di un frutto di grandi dimensioni con un guscio esterno spinoso, proveniente da alberi coltivati soprattutto in Sud America e nel Sud Est Asiatico, nonché recentemente trapiantato anche negli Stati Uniti.