Il Gruppo Feltrinelli, tra un libro e l’altro, ha deciso di dare un’ulteriore sterzata e valore alla sua offerta ristorativa. Protagonista Red, acronimo di Read Eat Dream, format lanciato dalla catena di librerie nel 2012 con l’intenzione di conciliare in un unico spazio l’esperienza editoriale, d’intrattenimento e di ristorazione, che da questo momento si avvarrà di un partner consolidato e specializzato nel foodservice, vale a dire il gruppo Cir Food.
NASCE FC RETAIL – Le due realtà, infatti, hanno dato vita a una nuova joint venture paritetica raccolta in una società denominata Fc Retail. Questa neonata realtà sarà impegnata nella strategia di sviluppo diretto del marchio Red e di Antica Focacceria San Francesco di proprietà della stessa Feltrinelli. Il piano, nei fatti, prevede l’inaugurazione di 20 punti vendita entro il 2020, di cui il primo ha aperto le porte al pubblico giovedì 16 novembre presso lo Scalo di Locate del Triulzi, il nuovo shopping district dedicato a design, abbigliamento e food.
BUSINESS E VALORI – Un taglio del nastro che ha riunito i principali responsabili del gruppo Feltrinelli e di Cir Food che hanno ribadito come l’alleanza sia stata siglata ovviamente in un’ottica di business, ma supportata anche dalla condivisione di valori. «Con il nostro nuovo partner abbiamo trovato una perfetta armonia confermata da numerosi punti in comune etici, sostenibili e culturali – ha dichiarato Roberto Rivellino, amministratore delegato del Gruppo Feltrinelli –. Abbiamo, dunque, stretto accordo con una realtà competente e specializzata nel settore della ristorazione collettiva, capace di integrare nel campo del food la ricerca e la qualità, pilastri delle iniziative del Gruppo Feltrinelli».
LA CULTURA DEL CIBO – Parole che si riflettono anche nel pensiero strategico dell’altra metà della joint venture. «Ci sentiamo molto affini con il Gruppo Feltrinelli, con cui condividiamo i valori – ha affermato a sua volta Chiara Nasi, presidente di Cir Food –. Da quest’anno, inoltre, abbiamo deciso di focalizzarci sul concetto di cultura legato al cibo, investendo molto su questo tema. La cultura rende le persone libere e più consapevoli, spingendole a dare il meglio di sé e a essere più felici. Ciò aiuta le imprese, e il paese stesso, a essere migliore». E migliore saranno i conti di fine anno del gruppo emiliano. «I dati del bilancio pre-consultivo sono molto incoraggianti e positivi – ha reso noto Nasi –. Dovremo chiudere l’anno con un fatturato di 580 milioni di euro, rispetto ai 560 milioni del 2015».
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