Settant’anni e non sentirli. Ferrero arriva ad un compleanno importante della propria esistenza con un rinnovato slancio verso la competizione internazionale, che la vede come terzo player mondiale nel settore del cioccolato. Il compleanno è stato festeggiato ieri a Roma, in occasione della presentazione del settimo Rapporto di sostenibilità dell’azienda di Alba, che in questi decenni è cresciuta fino a contare 22 stabilimenti nel mondo e oltre dieci miliardi di fatturato previsti per il prossimo bilancio, con circa 40 mila collaboratori, restando nel contempo un gruppo indipendente che ha voglia di crescere, soprattutto negli Stati Uniti che sono considerati la maggiore priorità internazionale in questo momento.
“SIAMO GLOBALI E LOCALI AL TEMPO STESSO” – Il Rapporto si focalizza su Persone e Pianeta, confermando il ruolo centrale dei consumatori, ai quali Ferrero dichiara di garantire la scelta delle migliori materie prime, una continua innovazione, piccole porzioni e, nel complesso, un’alta qualità dei prodotti. “Essere un gruppo globale – ha scritto nel Rapporto Giovanni Ferrero, amministratore delegato dell’omonima società – non ci impedisce di agire localmente mantenendo così il forte legame con le persone e il territorio in cui operiamo. In un quadro di particolare attenzione alla mitigazione del cambiamento climatico e selezione delle materie prime utilizzate”.
“SI’ INCONDIZIONATO ALL’OLIO DI PALMA” – I temi trattati dal presidente del gruppo Francesco Paolo Fulci riprendono nel dettaglio quelli toccati da Ferrero e che stanno più a cuore al produttore della Nutella. L’olio di palma è uno di questi, sia dal punto di vista della sostenibilità produttiva sia da quello della salubrità. Fulci è netto nel sostenere le ragioni dell’azienda: “Noi utilizziamo solo quello certificato e prodotto in Malaysia da zone non deforestate. E associazioni ambientaliste del calibro di Wwf e Greenpeace, dopo un monitoraggio sul 137 produzioni, hanno indicato Ferrero come esempio da seguire. La nostra è una sostenibilità certificata non solo per l’origine della materia prima ma anche lungo la filiera: in particolare noi non raffiniamo ad alte temperature. Non intendiamo rinunciare all’olio di palma perché nessuno studio clinico supporta la campagna denigratoria in atto in Italia e per un breve tempo in Francia e perché senza di esso la Nutella perderebbe la cremosità che la contraddistingue, le nocciole tostate last-minute perderebbero fragranza, e i prodotti si conserverebbe meno tempo. L’olio di palma è un prodotto usato a tavola da 10mila anni, e non saremo noi a negare un futuro ai coltivatori malesiani di questo olio naturale”.
A FERRERO IL 30% DELLE NOCCIOLE PRODOTTE AL MONDO – Le nocciole, anima della produzione della società, sono un altro argomento sottolineato nel parlare delle materie prime: “Acquistiamo il 32% delle nocciole prodotte a livello mondiale” ha detto Fulci. E tutto parte dall’idea del fondatore Pietro Ferrero, che 70 anni fa iniziò a realizzare prodotti dolciari a base del prodotto più diffuso nelle Langhe, la nocciola tonda gentile che ancora rappresenta il cuore dei prodotti dell’azienda.
ACCORDO CON SAVE THE CHILDREN IN COSTA D’AVORIO – Con l’occasione del Rapporto Ferrero ha presentato anche il suo progetto per i bambini della Costa d’Avorio con l’associazione Save the Children. In Costa d’Avorio sono circa 1.200.000 i bambini coinvolti nella produzione del cacao, molti dei quali vengono costretti a lavorare in condizioni di pericolo, obbligati a lasciare la scuola o a non farvi mai accesso. Grazie al sostegno di Ferrero, Save the Children realizzerà un progetto per la tutela dei diritti dei bambini nella filiera del cacao in Costa d’Avorio e potenziare percorsi educativi alternativi al lavoro minorile. In collaborazione con le autorità locali, l’intervento raggiungerà oltre 500 bambini, coinvolgendo più di 7.700 membri delle comunità e circa 100 rappresentanti delle istituzioni locali. Questo progetto si inserisce nel grande filone ‘sociale’ del gruppo, che si esplica attraverso la Fondazione Ferrero, destinata a oltre 3.500 ex collaboratori e alle loro famiglie, al Progetto Imprenditoriale Michele Ferrero in India e in Africa (4.330 collaboratori) e a Kinder + Sport, un programma che promuove stili di vita attivi tra le giovani generazioni e che nell’ultimo anno ha messo in movimento 4,1 milioni di bambini e adolescenti in 25 Paesi.