Il cda di La Doria S.p.A., azienda leader nella produzione di conserve di pomodoro, sughi pronti, legumi e succhi di frutta a marchio della gdo, ha approvato il resoconto di gestione al 30 settembre 2016. Mesi che hanno risentito del forte calo dei prezzi di vendita dei prodotti finiti, in ulteriore diminuzione con la nuova campagna di trasformazione del 2016. Ha pesato anche il calo dei prezzi dei sughi pronti, con costi di produzione sostanzialmente invariati. Per quanto riguarda l’attività di trading, svolta dalla controllata LDH (La Doria) Ltd sul mercato inglese, anch’essa ha risentito degli effetti della deflazione, che ha colpito nei paesi di origine i principali prodotti importati e commercializzati sul mercato britannico. Il fatturato è in calo, ma la società è riuscita a mantenere stabili i margini operativi grazie al controllo dei costi e al mantenimento dell’efficienza operativa. Ha influito anche lo sfavorevole cambio di conversione euro-sterlina per effetto della svalutazione dovuta alla Brexit.
RISULTATI – I ricavi totali consolidati si attestano a 491,6 milioni di euro, in calo del 12,6% rispetto ai 562,6 milioni dei primi nove mesi del 2015. All’estero è stato destinato il 77,5% delle vendite, mentre il peso del mercato domestico si è attestato al 22,5%. Il fatturato del Gruppo è stato generato nel settore dei legumi/vegetali (26%), derivati del pomodoro (22,2%), frutta (12,6%), sughi pronti (12,2%) e altre vendite (27%). L’utile netto è pari a 26 milioni di euro (-24,4%) rispetto ai 34,4 milioni realizzati al 30 settembre 2015. La posizione finanziaria netta si attesta a 89,2 milioni di euro, in aumento rispetto agli 81,9 milioni registrati al 30 giugno 2016 e in diminuzione rispetto ai 130 milioni al 31 dicembre 2015. Il patrimonio netto ammonta a 207,2 milioni di euro, in incremento rispetto ai 199,2 milioni al 30 giugno 2016 e ai 198,4 milioni al 31 dicembre 2015.
STIME E OUTLOOK – Dopo due anni di risultati eccezionali, per il 2016 e il 2017 è previsto un temporaneo rallentamento della crescita ormai decennale del Gruppo, a causa di una congiuntura meno favorevole per il mercato del pomodoro e degli effetti della Brexit. Per quanto concerne l’outlook, il 2017 si profila come un anno sfidante a causa di una congiuntura di settore poco favorevole caratterizzata dal permanere di bassi prezzi di vendita e da un quadro inflattivo dal lato del costo delle materie prime. Tuttavia, segnali di ripresa sono attesi già a metà 2017 grazie alla prevista diminuzione delle scorte del settore, che fa presagire un aumento dei prezzi di vendita delle conserve di pomodoro e un recupero della marginalità.