Lo scorso settembre ha raggiunto un fatturato pari a 544 milioni di euro su base annua, registrando un incremento del 30%, con 5 milioni di famiglie clienti. Nel complesso, però, in Italia l’e-grocery veicola ancora solo l’1% del mercato alimentare, mostrando notevoli ritardi rispetto a quanto accade in altre realtà europee. Un divario che, secondo gli analisti di Nielsen, potrebbe ridursi nel corso di quest’anno, anche perché l’industria nazionale sembra pronta a tenere il canale online in maggiore considerazione. I dodici mesi appena trascorsi, del resto, sono stati caratterizzati da tante novità e sperimentazioni. E’ aumentato il numero dei retailer della gdo e degli specializzati attivi nell’e-commerce, a cominciare dalle regioni del nord, che sviluppano oltre il 70% dei volumi totali. Allo stesso tempo sono cresciuti gli assortimenti, con ad esempio Amazon che è passato dalle 7mila referenze nel largo consumo del 2015 a quasi 50mila, includendo anche il fresco.
STRATEGIE DEDICATE – Tra i principali cambiamenti attesi per quest’anno, Nielsen auspica l’affermazione di nuovi approcci strategici, mirati al lungo termine e non alla profittabilità nel breve. Dunque, anzitutto una gestione attiva del merchandising online e un miglioramento dei siti secondo logiche di conversion rate. Un po’ come già avviene per Carrefour ed Esselunga, oppure per Unes, che ha ottimizzato la categorizzazione all’interno del proprio store su Prime Now.
ACQUIRENTI OCCASIONALI – Oltre a conquistare nuovi target di consumatori, infatti, i player devono mettere a punto strategie adeguate per la fidelizzazione. Ben il 42,4% degli shopper che ha provato una sola volta il canale poi ha scelto, almeno per il momento, di tornare al negozio fisico. Al contrario, ci sono però anche tre milioni di clienti che, già conquistati, sono diventati acquirenti di valore, con una spesa annuale che arriva a 254 euro e uno scontrino medio di 53 euro.
AVANZA IL MOBILE – Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, nel 2016 gli acquisti di food&grocery via smartphone sono praticamente raddoppiati, raggiungendo un fatturato di 100 milioni di euro. I dispositivi mobili sono utilizzati per gli acquisti d’urgenza, ma anche sfruttando i tempi d’attesa durante la giornata, o per ordinare le capsule del caffè, data la semplicità dell’operazione.
IL TREND NEGLI USA – Negli Stati Uniti, intanto, dai rilevamenti di Prosper Insights & Analytics emerge che, durante lo scorso novembre, il 7,7% dei consumatori ha effettuato acquisti di generi alimentari online, rispetto al 5,7% di due anni fa. Un millennials su dieci, ormai, ricorre all’e-commerce per la spesa.