Il terzo trimestre del 2016 ha confermato il trend positivo per i consumi di frutta e verdura in Italia. Secondo i dati GfK elaborati da Cso Italy per l’osservatorio Macfrut Consumers’ Trend, nei mesi di luglio, agosto e settembre 2016 sono stati acquistati 2,24 milioni di tonnellate di ortofrutta, l’1,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Nello specifico la frutta passa dal 1,29 milioni di tonnellate a 1,31 (il +2%) dei volumi, mentre gli ortaggi, anch’essi superiori rispetto al 2015, registrano un +1%. L’intero comparto segna il +1% con l’aumento del prezzo di un euro cent attestandosi a 1,58€/kg. La frutta sale da 1,50 a 1,54€/kg ossia il +2,3%; mentre gli ortaggi mostrano una diminuzione minima dello 0,6%. Il volume totale d’affari generato per l’acquisto di ortofrutta è stato di 3.558 milioni di euro, il +2,6% sul terzo trimestre del 2015, nello specifico il +4,4% per la frutta ed il +0,4% per gli ortaggi.
FRUTTA – Nel trimestre preso in esame le pesche sono stabili a 181mila tonnellate, come per il 2015, ma con una diminuzione del prezzo medio del -1% a 1,52€/kg. I meloni con 138mila tonnellate salgono del +0,4% sul 2015 con una contrazione del prezzo del -0,8% scendendo a 1,51€/kg. Il primo segnale rilevante arriva dalle nettarine con il +0,8% nelle quantità a circa 78 mila tonnellate complice forse la diminuzione del prezzo del -1,6%, scendendo a 1,61€/kg. Sono le altre drupacee minori a produrre ottimi risultati: le albicocche con 46mila tonnellate si posizionano al di sopra del livello del 2015 del +3,6% a fronte della stabilità del prezzo medio a 2,34€/kg; le susine passano da 40 a 44mila tonnellate (+9,2%) ed una diminuzione del prezzo medio del -3% scendendo da 1,24 a 1,20€/kg. Gli incrementi nei volumi sopra citati non sono quindi propri dei mesi caldi, ma arrivano da mele e pere che nel 2016 hanno evidenziato un ottimo andamento.
ORTAGGI – Meno brillanti le performance delle verdure. Specie tipicamente estive come i pomodori non vedono risollevare le sorti nemmeno nel 2016, le perdite di acquisto in volume sono di circa 5mila tonnellate (-2,6%) rispetto al 2015 scendendo a 184 mila tonnellate. Anche le melanzane non decollano, ma rimangono ancorate a quota 68mila tonnellate; percorso diverso per le zucchine che aumentano del 3% con un totale di 63mila tonnellate. Le cipolle, acquistate dalle famiglie italiane per quasi 39mila tonnellate, avanzano con un leggero +0,4%, mentre i fagiolini con il +3,2% salgono a 37 mila tonnellate.