Il gin, il distillato più in voga al momento, era il grande assente nel portafoglio di spirits di proprietà di Campari, ma questo vuoto è stato colmato con un acquisizione che segna il primo colpo di mercato del 2017 per il gruppo milanese. La società guidata da Bob Kunze-Concewitz ha, infatti, acquisito il Bulldog London dry gin, brand inglese indipendente di fascia medio-alta fondato nel 2007 dall’imprenditore ed ex investment banker Anshuman Vohra, che rimarrà in carica per un certo periodo di tempo in qualità di fondatore e brand ambassador.
UN’OPERAZIONE DA 50 MILIONI DI EURO – Campari sborserà per questo brand 50,9 milioni di euro cui si aggiungono 3,1 milioni tra debiti assunti e magazzino, per un totale di 54,1 milioni di euro di impegno complessivo per l’acquirente. In termini di multipli finanziari, ha fatto sapere la società, l’esborso complessivo è pari a 13,6 volte il margine di contribuzione di Bulldog gin (margine lordo dopo i costi di pubblicità e promozioni) atteso nel 2017, pari a circa 4 milioni di euro calcolato su base pro-forma. A questo ammontare se ne potrebbe aggiungere un altro (cosiddetto earn out) se le vendite dovessero superare un livello di volumi prestabilito. L’operazione dovrebbe perfezionarsi entro febbraio 2017.
BULLDOG ERA GIA’ DISTRIBUITO DA CAMPARI – L’acquisizione di questo gin inglese arriva piuttosto improvvisa ma non totalmente inattesa. L’azienda italiana, che lo distribuiva internazionalmente dal 2014, aveva infatti un’opzione per l’acquisto delle attività nel 2020. Scadenza che, però, è stata anticipata per sfruttare una serie di “vantaggi finanziari”, come ha sottolineato la società. Nei mesi scorsi le operazioni straordinarie erano state di segno opposto, con la cessione dei vini cileni Lapostolle e di quelli italiani Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod arrivate dopo l’onerosa acquisizione del liquore Grand Marnier, per cui ha sborsato 490 milioni di euro circa.
EUROPA E STATI UNITI I MERCATI PRINCIPALI – Bulldog gin è accreditato di 150 mila casse da 9 litri vendute in 95 paesi, per un fatturato netto di 11 milioni di euro nel 2016, in crescita del 22% sull’anno precedente se la performance è calcolata a cambi costanti. Spagna, Benelux, Regno Unito e gli Stati Uniti sono i mercati principali, oltre a una consolidata presenza nei duty free. Prodotto con una miscela di 12 ingredienti botanici provenienti da otto paesi, è distillato quattro volte in alambicchi di rame tradizionale nella distilleria di gin “più importante del mondo”, situata in Inghilterra, per renderlo molto morbido e adatto alla mixability, in linea con le ultime tendenze che vedono una riscoperta internazionale di questo particolare superalcolico, così come della tequila.
MARCHIO IN RAPIDA CRESCITA – Da un punto di vista distributivo – ha commentato Bob Kunze-Concewitz, amministratore delegato di Campari – andiamo ad arricchire ulteriormente la nostra offerta nel canale duty free e continuiamo a sfruttare le piattaforme distributive del gruppo, particolarmente quelle di recente costituzione, come la Spagna. Acquisendo un marchio in rapida crescita, profittevole e accrescitivo dei margini, questo accordo è perfettamente in linea con i criteri di acquisizione di Campari in termini di tipologia di brand e di sinergie distributive.