Sono passate quattro generazioni, sono aumentati esponenzialmente fatturato, dipendenti, mercati di sbocco. Eppure lo spirito che si respira in casa Auricchio è lo stesso di 140 anni fa, quando a San Giuseppe Vesuviano, in Campania, Gennaro Auricchio diede il via alla prima produzione del famoso Provolone che oggi si esporta in tutto il mondo. È un grande orgoglio poter portare oggi il testimone di un’impresa che ha saputo crescere restando italiana e contribuendo ad affermare l’unicità del made in Italy sui mercati globali – ha dichiarato Alberto Auricchio, che insieme ai fratelli Antonio e Gian Domenico, guida l’impresa di famiglia -. Ma oltre all’orgoglio c’è anche il peso di un’enorme responsabilità: far crescere ancora l’impresa in tutto il mondo e trasmetterla alla prossima generazione ancora più grande e forte. In quest’ottica il gruppo, che nel 2016 ha fatturato 200 milioni di euro, con una percentuale di crescita del 2% in Italia – dove mantiene una quota di mercato del Provolone del 50% – sta spingendo molto l’acceleratore sui mercati esteri, dove cresce dell’8% e realizza ormai il 35% del fatturato.
UN CAMPIONE DELL’EXPORT – Presente in 58 Paesi, tra i quali Nord e Sud America, Australia, Europa, Emirati Arabi ed Estremo Oriente, il gruppo Auricchio ha recentemente acquisito la società americana “The Ambriola Company”, uno dei più grandi importatori e distributori negli Usa di Prosciutto di Parma e di formaggi italiani, tra i quali il brand Locatelli – con il Pecorino Romano e altri formaggi di pecora – il marchio numero uno tra i formaggi italiani esportati negli Usa. In occasione dei 140 anni di attività e in segno di riconoscimento per i risultati economici raggiunti dal gruppo, il Ministero dello sviluppo economico ha emesso un francobollo commemorativo che riporta il logo aziendale.
Maria Cristina Alfieri