Le Vie dell’Uva sono sempre più percorse dai consumatori. La linea di vini firmata da Selex mette infatti a segno nel 2016 un’altra annata di successo con oltre 11 milioni di fatturato al consumo e una crescita del +17% a valore. In tutto più di 3 milioni di bottiglie vendute, con un incremento in volume del + 14%. Risultati significativi anche rispetto all’andamento del mercato, che nel 2016 ha registrato una crescita del +2,7% in volume e del + 4,4% a valore (dati IRI per Vinitaly, al via il 9 aprile al Verona).
SPUMANTI IN TESTA – All’interno de Le Vie dell’Uva, linea che comprende 62 tipi di vino, il segmento più dinamico è stato quello degli spumanti, cresciuto del 40%. In testa alla classifica il Prosecco, presente nelle tre tipologie Prosecco frizzante Spago Doc, Prosecco millesimato Doc e Valdobbiadene Docg, ma ottime performance anche per gli altri rappresentanti del mondo delle bollicine, dal Franciacorta Docg, all’Asti Docg, al Brachetto Docg, al Müller Thurgau Doc. Al top del gradimento anche i grandi classici.
IN ARRIVO – Quest’anno la famiglia Le Vie dell’Uva crescerà ancora con il debutto nel biologico, con 5 o 6 vini, e l’ingresso di nuove denominazioni di eccellenza nella fascia di prezzo superiore a 8 euro. La scelta di Selex di lanciare, cinque anni fa, una nostra linea di vini a marchio è stata vincente – ha sottolineato Luca Vaccaro, direttore marche del distributore del Gruppo Selex – anche se in pochi ci avrebbero scommesso. In un mercato, come quello del vino, fatto di localismi, dove la qualità viene associata al piccolo produttore, siamo riusciti a rendere attrattive e riconoscibili le nostre etichette, senza banalizzarle, dando spazio proprio ai piccoli produttori, che abbiamo selezionato in tutta Italia e riunito nella grande cantina Le Vie dell’Uva.
ETICHETTE – Il marchio è infatti una sorta di fil rouge che unisce vini con precise caratteristiche qualitative, accomunate da una grafica distintiva sullo scaffale. E che rappresenta una garanzia per chi si avventura nella scelta, a volte ardua, di una buona bottiglia. Per meglio orientare i consumatori, in etichetta è ben visibile il nome del vino e quello della linea, con un’immagine della zona di provenienza. E, sul retro, c’è praticamente la carta d’identità del vino, con la cantina, l’imbottigliatore, l’anno di produzione ed altro. Inoltre, la descrizione dettagliata delle caratteristiche organolettiche, curata da esperti sommelier, gli abbinamenti consigliati, la temperatura di servizio e, per le bottiglie più pregiate, la longevità.