Questa volta il riconoscimento è internazionale. Arriva da Canadean, prestigiosa società di ricerca e consulenza di mercato, che ha recentemente certificato il gruppo San Benedetto come leader assoluto del mercato italiano del beverage analcolico nel 2015, con una quota a volume del 15,1%. Un attestato prestigioso che, numeri alla mano, mette l’azienda di Scorzè sul gradino più alto del podio anche in ben 4 categorie di mercato: acque minerali, thè freddo, bibite gassate senza zuccheri aggiunti, sport drink. Un poker ottenuto grazie a un lungo e costante lavoro sull’innovazione e sulla differenziazione dell’offerta, a partire da un’attenta lettura dei bisogni dei consumatori. Siamo bravi a capire come evolvono i trend di consumo e a trovare le giuste risposte a una domanda che cambia sempre più rapidamente ha commentato Enrico Zoppas, numero uno del gruppo che ha appena festeggiato i 60 anni di storia. L’abbiamo raggiunto nel quartier generale di Scorzè per capire come il gruppo ha imparato a cavalcare i grandi trend che stanno cambiando il mercato globale del beverage.
Partiamo dalla richiesta sempre più consistente di bibite gassate senza zuccheri aggiunti. Come state rispondendo a questo trend e che nuovi lanci avete in cantiere?
Il nostro punto di partenza è sempre il consumatore: oggi vuole un prodotto capace di coniugare gusto e salute. È più attento, informato, sofisticato. Non vuole rinunciare al gusto, ma è determinato ad assumere meno calorie. Lavorando in questa direzione, abbiamo esteso l’esperienza maturata negli anni con la nostra linea Zero anche a thè e succhi e abbiamo ottenuto un grande successo. Stiamo anche lavorando sulle dimensioni del pack. Riteniamo doveroso educare il consumatore non solo a bere meglio, ma anche a bere con più criterio, in quantità più consone e adeguate. Siamo riusciti a coniugare l’obiettivo di non far bere in eccesso con quello di proporre confezioni innovative ed esteticamente accattivanti, che soddisfano insieme le esigenze pratiche ed edonistiche di chi le porta con sé. Il tutto offrendo un livello qualitativo molto alto: le nostre bibite gassate con succo di prima spremitura 100% italiano, per esempio, garantiscono una qualità eccellente che il consumatore apprezza e premia.
Un altro trend consolidato è quello degli sport drink: qual è la vostra proposta?
Con Energade abbiamo raggiunto la leadership a volume in questo comparto, quindi era doveroso per noi essere ancora più creativi, proponendo qualcosa di innovativo anche nel 2017: lanceremo Energade Bio, un prodotto che dà ai consumatori un’ulteriore garanzia di naturalità e rappresenta una novità assoluta per il mercato. Lo proporremo in una nuova bottiglia molto accattivante e con gusti come il lemon lime e i frutti rossi.
Siete da sempre molto attenti al mondo del baby food, altro comparto in crescita: qual è il vostro posizionamento in questo ambito?
Anche qui abbiamo un ruolo da leader: è un mercato che, nel beverage, abbiamo aperto per primi con l’acqua e il the deteinato, offrendo prodotti che dessero alle mamme la massima sicurezza in termini di qualità. Oggi abbiamo allargato la gamma offrendo un ventaglio di proposte accomunate dalla naturalità: senza coloranti, conservanti e glutine, imbottigliate in ambiente protetto. Recentemente, per rendere ancora più appealing la nostra offerta, l’abbiamo arricchita con i personaggi de I Puffi, che saranno anche i protagonisti del film della Sony Pictures in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 6 aprile. Inoltre, abbiamo lanciato il concorso “Puffa e vinci sempre”, un ulteriore modo per essere più vicini ai nostri consumatori e premiare la loro fedeltà.
Per essere vincenti oggi è fondamentale offrire prodotti che abbiano una forte componente di servizio: come la esprimete nella vostra offerta?
Il concetto di servizio integrato al prodotto è fondamentale per soddisfare sia i partner della distribuzione sia i consumatori. Essere attenti al servizio, per esempio, si è tradotto per noi nella scelta di essere più vicini al territorio aprendo più siti produttivi, per diminuire i tempi del trasporto e anche il suo impatto in termini ambientali. In questo modo riusciamo ad arrivare sul mercato in modo rapidissimo e sostenibile.
A proposito di sostenibilità, oggi il consumatore è molto attento all’impatto ambientale dei prodotti che porta in tavola: voi siete stati pionieri su questo fronte, con una linea che ha avuto un grande successo. Dove si sposta oggi il vostro impegno?
Continuiamo a investire, cercando di implementare un sistema capace di coniugare in modo virtuoso il minor impatto ambientale con il saving dei costi. Interveniamo sui trasporti, come dicevo prima, ma anche sui cicli produttivi e sull’approvvigionamento energetico. Solo per fare un esempio, abbiamo appena installato uno dei più moderni e avanzati impianti di trigenerazione per produrre energia elettrica e calore. Un beneficio per l’ambiente, ma anche per il conto economico. Il futuro è lavorare in questa direzione.
Siete molto forti non solo nel canale retail, ma anche in quello dell’horeca: che cosa fate per valorizzare la vostra offerta nel canale fuoricasa?
Ha toccato un tema fondamentale: il mercato del fuoricasa richiede che il prodotto venga valorizzato al massimo, perché il cliente
ne colga l’unicità. Per questo da anni lanciamo linee ad hoc e recentemente abbiamo introdotto l’acqua Antica Fonte della Salute linea Millenium, in vetro, con caratteristiche uniche: ha origini millenarie, è nata, infatti cinquemila anni fa, quando non esisteva alcuna forma di inquinamento, tanto è vero che è praticamente priva di nitrati. Prodotti come questi ci qualificano molto e contribuiscono a consolidare l’immagine del brand.
La proporrete alla ristorazione di qualità?
In generale, stiamo contattando molti ristoranti di alto livello, non solo in Italia ma anche all’estero, per consolidare la nostra immagine, legandola al cibo italiano di qualità in giro per il mondo. Vogliamo portare sulle tavole dei migliori ristoranti un prodotto che tragga il suo appeal dalla qualità e non dal prezzo.
Per essere veloci nel fare innovazione bisogna avere stabilimenti produttivi molto sofisticati dal punto di vista tecnologico: quanto investite per stare al passo?
Investiamo ogni anno 40/50 milioni di euro per essere sicuri di avere sempre gli apparati produttivi tecnologicamente più avanzati. Il successo del nostro gruppo è costruito sull’innovazione, ma anche sulla capacità di implementarla velocemente e a costi competitivi. L’efficienza e la rapidità di esecuzione sono i nostri punti di forza, perché ci permettono di arrivare sul mercato prima dei concorrenti. Ovviamente oggi abbiamo un sistema tale per cui le innovazioni che sperimentiamo a Scorzè le portiamo anche negli altri stabilimenti produttivi e viceversa. Che una buona idea sia nata in Italia, Spagna, Polonia o Ungheria non conta, l’importante è che si possa concretizzare dappertutto in modo sostenibile.
Quali sono stati nel tempo gli elementi vincenti che vi hanno portato alla leadership sul mercato italiano?
Come dicevo è stata fondamentale l’innovazione, ma anche la costanza nel portarla avanti anno dopo anno. Noi non ci fermiamo mai: i prodotti che lei vede oggi sul mercato, per noi sono già storia, siamo sempre oltre, orientati a quello che potremmo fare ancora, a quello che faremo domani. La leadership è sicuramente un motivo d’orgoglio, ma anche una grande responsabilità: spetta al leader alzare sempre l’asticella della propria performance perché il confronto è con i grandi gruppi internazionali del beveraggi.
Come ha sottolineato, ogni leader guarda avanti: qual è il vostro obiettivo per i prossimi 5 anni?
Essere il sistema più efficiente del mercato, grazie a un’innovazione che non deve essere solo di prodotto, ma di approccio al mercato. Per riuscirci bisogna avere le idee chiare sulle proprie strategie a medio termine e intercettare bene cosa il consumatore vorrà in futuro e come noi possiamo soddisfarlo. Sul canale online, per esempio…
Che progetti avete su questo fronte?
Gli stessi che avevamo anni fa quando abbiamo aperto il mercato del vending in Italia: proporci agli operatori del settore, Amazon per esempio, come interlocutori in grado di offrire non solo prodotti, ma servizi. Che significa trasporti, logistica, magazzino. Noi dobbiamo offrire soluzioni per consentire ai marketplace online di essere più efficaci nella vendita del nostro prodotto. Dobbiamo elaborare dei progetti. Ancora una volta, dobbiamo andare oltre quello che fanno tutti gli altri.