L’estero funziona. Il Made in Italy da esportazione piace soprattutto se declinato sotto l’egida del franchising, tanto che nel 2017 le insegne Confimprese apriranno circa 230 punti vendita. Consolidamento del business in Italia, formula testata, prodotto Made in Italy e buon rapporto qualità-prezzo sono le basi per azzardare lo sbarco sui mercati esteri – spiega Mario Resca, presidente Confimprese –. La politica di rischio condiviso offerta dalla formula franchising rappresenta un’ottima opportunità anche per le aziende di dimensioni più piccole. Se la presenza di catene italiane all’estero è ancora inferiore rispetto a quelle straniere, il trend già da qualche anno ha iniziato a progredire a doppia cifra, con aziende che generano fino al 40% dei propri ricavi grazie a canone di affiliazione, royalty e vendita di prodotti. A marcare la differenza sono la qualità del prodotto in Italia e format di rivendita dal design elegante. L’interesse è rivolto innanzitutto verso l’Europa con in testa Francia, Spagna comprese le isole come Baleari e Canarie ad alto tasso turistico, Austria e Germania. Seguono gli Emirati Arabi con Dubai, Oman e Qatar in pole position.
Piani di apertura nel food
Il food è ben rappresentato da un cospicuo gruppo di aziende italiane che, già presenti Oltreconfine, intendono rafforzarsi ulteriormente. Il gruppo napoletano Sebeto aprirà 6 ristoranti, di cui 3 a insegna Rossopomodoro in Portogallo e in Oman e 3 come Rossosapore a Ibiza e in Oman. Saranno 96 le persone assunte. Nel fast food l’azienda salernitana Penta, nata qualche anno fa dall’idea dell’imprenditore Alberto Langella, conta di aprire 2 nuovi store a marchio Fry Chicken in Francia a Marsiglia e in Spagna a Madrid con il nuovo format lanciato nel 2016 che prevede la formula ristorante veloce con 50 posti a sedere su 80 mq. Gli addetti previsti a punto vendita sono 4. Queen’s Chips (patatineria take away) ha in programma 3 aperture con 15 persone in totale. I Paesi di interesse sono Arabia Saudita, Emirati Arabi e Inghilterra. Continua l’espansione del fast casual food di La Piadineria in cui tutto è preparato al momento con ingredienti freschissimi. L’interesse al momento è concentrato sulla Francia, a Nizza e Marsiglia, con una decina di persone assunte. EcornaturaSì, leader nei supermercati bio, ha una previsione di 5 aperture nei mercati dell’est, 4 in Polonia e 1 in Slovenia con una trentina di neoassunti. Continua anche lo sviluppo di Caffè Vergnano con 15 aperture e una media di 5 addetti a punto vendita per un totale di 75. Importante l’espansione in Qatar con un piano pluriennale di 6 aperture che è iniziato proprio nel 2017. Tra le novità di rilievo della storica azienda torinese vi è lo sviluppo dell’offerta grab&go e l’ampliamento della linea merchandising in vendita al pubblico, il consolidamento di partnership come La Granda e Vino Libero per l’offerta food, la creazione di menù dedicati e la formazione del personale. Il gruppo Cibiamo non ha attualmente punti vendita all’estero, ma conta di sbarcare quest’anno in Francia e ha aperta una trattativa per il Marocco per i brand La Bottega del Caffè e Il Forno di Cibiamo. Sono 6 gli addetti per singolo store per un totale di 12. America Graffiti Franchising, che in Italia ha portato la tradizione dei diner americani in due format di ristorazione in franchising, l’american diner e il fast food, sta valutando di estendere il progetto al di fuori dei confini italiani. Per valutare l’impatto di questo nuovo percorso ha individuato nelle nazioni più vicine all’Italia come Austria, Germania, Slovenia e Croazia, le aree più adatte allo sviluppo del format America Graffiti e di aprire entro l’autunno-inverno almeno una location diretta fuori dai confini nazionali. Previsti 20 addetti per singolo store.