Ottimismo sì, ma non dappertutto. E’ quanto emerge dall’ultimo studio GfK sulla fiducia dei consumatori messo a segno nei 28 Paesi dell’UE. L’indagine ha rilevato un generale aumento positivo delle aspettative economiche nel Vecchio continente, nel primo trimestre 2017: queste, infatti, dopo aver registrato a fine 2016 il più alto livello dal 2008, a fine marzo si sono attestate a quota 18,9. Il clima favorevole si estende anche alle aspettative sul reddito e alla propensione all’acquisto. Nonostante gli avvenimenti politici mondiali degli ultimi mesi: dalla Brexit al rafforzamento dei partiti nazionalisti in Europa; dal governo Trump alla guerra terroristica internazionale. Ma la fiducia dei consumatori non è positiva in tutti i 28 Paesi UE e le differenze rimangono sensibili: ad esempio, i dati realtivi all’Italia sono di segno opposto e contraddicono questa prosperità. Nei primi 3 mesi dell’anno, infatti, la fiducia dei consumatori della Penisola ha registrato il livello più basso tra tutti i Paesi presi in esame.
Italia sfiduciata
Dall’indagine Gfk emerege che i consumatori italiani continuano a essere i più pessimisti dell’intera zona UE: a fine marzo l’indicatore ha segnato -53 punti (oltre 30 in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa). Per il secondo trimestre consecutivo la fiducua dei consumatori italiani ha registrato una valutazione negativa e questo dimostra come essi prevedano un deterioramento della situazione economica dell’Italia. Anche le aspettative sul reddito dei consumatori italiani continuano a essere basse: alla fine del trimestre analizzato, l’indicatore ha registrato un abbassamento di 8,9 punti (quasi 6 in meno rispetto allo stesso periodo nel 2016). Stesso discorso per la propensione all’acquisto che, per la prima volta da maggio 2015, torna in area negativa segnando -1,6 punti; questo indicatore si è ridotto di ben 28 punti rispetto al primo trimestre del 2016.