Biologico, in Italia i controlli diventano più stringenti e i conflitti di interesse più difficili. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo per armonizzare e razionalizzare la normativa sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica. La norma attua la delega contenuta nel Collegato agricoltura e aggiorna disposizioni ferme al 1995, adeguandole anche alle leggi europee emanate negli ultimi 22 anni. Inizia ora l’iter previsto per la definitiva approvazione.
Obiettivi
Il provvedimento si propone di garantire una maggiore tutela del consumatore, assicurare una maggiore tutela del commercio e della concorrenza, semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli sulla produzione agricola biologica e rendere il sistema dei controlli più efficace anche sotto il profilo della repressione. Vogliamo rendere sempre più forte, sicuro e trasparente il settore biologico italiano – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina. Siamo leader in Europa per numero di operatori e vediamo una crescita progressiva delle superfici coltivate a biologico. Con questo provvedimento c’è un salto di qualità nei controlli, per dare sempre più garanzie ai consumatori e ai produttori onesti. Mettiamo in un unico testo tutte le disposizioni in materia e soprattutto introduciamo disposizioni contro i conflitti di interesse che si sono verificati in passato. Rendiamo più corretti e trasparenti i rapporti tra controllori e controllati, in modo da rafforzare la credibilità di un settore assolutamente strategico.
Il Piano nazionale
Con questo decreto – ha commentato il Vice Ministro Andrea Olivero – si compie un altro passo per il rafforzamento del bio e si prosegue con l’attuazione del Piano Strategico Nazionale approvato lo scorso anno, mediante la messa a punto delle disposizioni necessarie per incrementare la tutela del consumatore, garantire la terzietà dei controlli e assicurare sanzioni adeguate per il corretto funzionamento del sistema, un altro impegno che questo governo ha mantenuto.
Il sistema dei controlli
Il decreto conferma che il Mipaaf è l’autorità competente per l’organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati. L’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari rilascia le autorizzazioni all’esercizio dei compiti di controllo e dunque vigila e controlla l’attività degli organismi. Al fine di rafforzare il sistema, al Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri è attribuita, oltre all’attività di controllo sugli operatori, anche quella di vigilanza sugli organismi di controllo. Infine, le Regioni e le province autonome conservano ed esercitano l’attività di vigilanza e controllo negli ambiti territoriali di competenza.
Norme contro il conflitto di interessi
La norma introduce meccanismi a rafforzamento della leale concorrenza e per l’eliminazione dei conflitti di interessi degli organismi di controllo. Per questo si stabilisce che gli operatori del biologico non possono detenere partecipazioni societarie degli organismi di controllo, i quali a loro volta non possono controllare per più di cinque anni lo stesso operatore. Inoltre gli organismi di controllo dovranno garantire adeguate esperienze e competenze delle risorse umane impiegate, e saranno soggetti a nuovi obblighi di comportamento che discendono dai principi di trasparenza e correttezza e conseguenti sanzioni amministrative pecuniarie, con funzioni deterrenti.
Banca dati contro le frodi
La norma istituisce anche una banca dati pubblica di tutte le transazioni commerciali del settore biologico fruibile da tutti gli operatori del sistema, per rendere più trasparenti le transazioni e più tempestiva l’azione anti frode e maggiore la tutela dei consumatori.