Per il 2017 si aspettano una crescita del 6% sul giro d’affari complessivo, che nel 2016 è stato di 5 miliardi e 800 milioni di euro. Un bel risultato per il gruppo Crai (3400 negozi e oltre 1000 imprenditori associati) che ha conquistato il nono posto nella top ten dei retailer italiani, con una quota del 3,46 per cento. Una crescita che – ci tiene a sottolineare l’Amministratore delegato Marco Bordoli – continua ininterrotta da 9 anni, quindi rappresenta ormai in casa Crai un fattore strutturale. Un risultato importante – sottolinea il Presidente Crai Secom Piero Boccalatte – considerato il delicato momento storico che stiamo vivendo, segnato da una flessione nei consumi che ha costretto molti operatori a chiudere i battenti. Nessuna intenzione però di sedersi sugli allori. Anzi. Quando la tentazione di essere prudenti è più forte, bisogna avere il coraggio di non accontentarsi di sopravvivere, ma provare a sparigliare per continuare a crescere: è la strada che segue chi vuole lasciare il segno spiega Marco Bordoli. Da qui una serie di nuovi progetti (e consistenti investimenti) per migliorare ulteriormente le performance del gruppo.
Progetti per il futuro
Tanto per cominciare è in corso una revisione dei punti vendita che prevede anche il lancio di format innovativi, come Fior di Crai e Crai Extra, il primo pensato per declinare al meglio il concetto di prossimità all’interno dei centri storici cittadini (enfatizzando anche visivamente la collocazione attraverso affissioni che richiamano i monumenti storici), il secondo pensato per le superfici superiori agli 800 mq. Noi ci consideriamo gli specialisti della prossimità, ma vogliamo svincolare questo concetto da una mera logica dimensionale – ha spiegato Giangiacomo Ibba presidente Crai Cooperativa -. Prossimità non vuol dire necessariamente negozio piccolo, ma punto vendita che sa offrire comodità e vicinanza. Va esattamente in questa direzione il Crai Extra, che abbiamo aperto da poco a Oristano. Un punto vendita che va oltre il formato standard, che ha tempi di apertura e chiusura più ampi, ma che mantiene la stessa attenzione per il contatto umano e la relazione con il cliente del piccolo negozio. Si entra trovando subito il reparto del fresco, c’è un reparto pane che propone le offerte di 22 panifici locali, c’è la gastronomia fatta al momento. Insomma servizio e vicinanza al cliente pari a quelli di un negozio di quartiere.
Il gradimento dei consumatori
Una strategia che gli stessi clienti di Crai hanno dimostrato di apprezzare molto, come dimostra un recente sondaggio fatto dal gruppo su un campione di 5789 clienti. Abbiamo commissionato una survey per capire qual era il livello di soddisfazione dei clienti verso la nostra insegna – ha commentato Mario La Viola, Direttore marketing, format e rete – e i risultati sono stati fondamentali per capire su cosa investire risorse ed energie. Alla domanda su quali fossero i motivi di scelta di un supermercato Crai, ben il 24,2% del campione ha risposto la vicinanza e il 21,5% l’accoglienza e l’ambiente. Subito dopo, a pari merito con il 16,6% delle preferenze, vengono la qualità della marca del distributore e le offerte promozionali. Infine, tre elementi che vengono considerati ormai dai clienti dei pre requisiti imprescindibili dei nostri negozi: la qualità di gastronomia, ortofrutta e macelleria. Da qui la scelta di puntare molto sulla formazione del personale, la cura del negozio e il servizio.
La spesa online
Proprio nell’ottica di offrire un maggior numero di servizi a valore aggiunto, verrà lanciato in autunno il sito di spesa online. L’e-commerce fa parte del Dna di chi fa prossimità – ha spiegato Bordoli -. Il 60% dei nostri imprenditori associati già offre ai clienti la possibilità di farsi consegnare la spesa a domicilio. Il digitale non fa altro che tecnologicizzare un servizio che già offriamo. Ultima, ma non meno importante novità, la creazione di una piattaforma nazionale per l’ortofrutta, un progetto impegnativo per un gruppo della Do come Crai: Abbiamo investito molto – ha commentato Bordoli – sia a livello centrale che di Cedi, ma riteniamo che un’unica piattaforma sia fondamentale per razionalizzare il parco fornitori e standardizzare verso l’alto il livello di offerta. Mantenendo una componente locale importante, la fornitura centralizzata implementerà ulteriormente la qualità del fresco nei nostri punti vendita.