Dal 2015 al 2020 i consumi di latte in Italia continueranno a calare. Se negli ultimi cinque anni il mercato italiano del latte è passato da 2,1 a 1,8 milioni di tonnellate, con una contrazione del 3,1%, la flessione prevista fino al 2020 è pari a un ulteriore calo del 4,9%. È quanto emerge da un’analisi dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari sui trend del mercato italiano del latte, elaborata su fonti Nielsen.
Un trend preoccupante
Complessivamente, dal 2016 al 2020 la diminuzione di volumi sarà pari a 406mila tonnellate con una penalizzazione maggiore per il latte fresco, pari al 5,6%, spiega il coordinatore del settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Gianpiero Calzolari. Sono stime che ovviamente fanno impensierire il nostro comparto e che vorremmo riuscire a contrastare con campagne informative e di valorizzazione, che puntino sui benefici di una bevanda da sempre al centro della nostra alimentazione. In Italia si beve sempre meno latte, eppure si tratta di un alimento sano, importante per lo sviluppo dei bambini e in altre fasi della vita. La demonizzazione in atto negli ultimi anni sembra inarrestabile, spesso corroborata da tesi prive di fondamento scientifico che hanno portato a spostare sempre di più il consumo verso bevande vegetali.
Latte e salute
Uno studio condotto dal Global Health Data Exchange, centro di ricerca dell’Università di Washington, sui regimi alimentari che potrebbero comportare un maggior rischio per la salute umana ha dimostrato che una dieta povera di questo alimento è tra le principali cause di malattia riconosciute. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio della cooperazione lattiero-caseario italiana, sono 744 le cooperative che operano nel comparto (per l’81% localizzate al Nord Italia) con una dimensione media di impresa di 8,6 milioni di euro che generano un fatturato complessivo di 6,4 miliardi di euro.