Ancora una volta Il caffè italiano riparte alla conquista dello spazio grazie al ISSpresso: la nuova macchina espresso a capsule realizzata da Argotec e Lavazza in sinergia con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Dopo il primo espresso della storia in stato di microgravità consumato da Samantha Cristoforetti nel 2015, adesso è la volta dell’equipaggio capitanato dall’italiano Paolo Nespoli: la spedizione appena partita dal Kazakhistan per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sarà allietata da un caffè speciale.
Lo spazio è tricolore
ISSpresso è una macchina innovativa e 100% made in Italy, appositamente realizzata per accompagnare l’impresa della missione VITA (Vitality, Innovation, Technology, Ability). È stata installata all’interno del Nodo 1 della Stazione Spaziale grazie alla partnership con l’ASI, che ha coordinato l’intero esperimento e che, attraverso un negoziato con la NASA, ha ottenuto il permesso per mantenerla permanentemente attiva in orbita. Portare per la seconda volta il made in Italy oltre l’atmosfera terrestre grazie all’ambizioso progetto realizzato con Argotec, frutto di tecnica e creatività, ci rende particolarmente orgogliosi – ha dichiarato Marco Lavazza, Vicepresidente del Gruppo Lavazza-. Poter associare il nome tutto italiano della nuova missione spaziale VITA a un simbolo italiano ugualmente riconosciuto a livello internazionale come l’Espresso, conferma l’autenticità della nostra ricetta: passione, qualità e voglia di continuare a innovare per essere sempre un passo avanti.
Un caffè in orbita
Dopo 27 mesi di permanenza nello spazio, a 400 chilometri di distanza dalla terra, la macchina ISSpresso consentirà a un altro astronauta italiano di gustare un’autentico espresso a regola d’arte: nello spazio come a casa. ISSpresso è in grado di fare il caffè in condizioni estreme, dove i princìpi che governano la fluidodinamica sono completamente differenti rispetto a quelli terrestri. La miscela delle capsule A Modo Mio bevuta nello spazio è la stessa che si può gustare a casa, l’aroma non cambia, il metodo sì: la crema e il caffè, infatti, non sono miscelate come sulla terra ma sono separate; addio anche alla tazzina tradizionale in favore di un sacchetto speciale detto “pouch”. Sono le stesse, invece, le operazioni di preparazione: massima praticità e semplicità per un espresso da gustare attraverso una cannuccia. ISSpresso soddisfa i severi requisiti imposti dalla NASA in termini di compatibilità con i sistemi già presenti a bordo e quelli di interfaccia con gli astronauti; inoltre è dotata di un innovativo dispositivo che consente la pulizia della linea di erogazione del caffè. Oltre al piacere del caffè, l’utilizzo della macchina ISSpresso da parte di Nespoli ci consentirà di studiare in orbita fenomeni fisici impossibili da replicare a Terra. – commenta David Avino, Managing Director di Argotec – Grazie a questo sistema abbiamo già brevettato delle tecnologie innovative in grado di eliminare i depositi di caffè e di acqua prodotti dalle macchinette terrestri riducendo così lo spreco idrico fino al 30%. La sinergia con Lavazza ci ha portato a vincere un’importante sfida scientifica e ingegneristica di rilevanza internazionale, che continua a supportare la nostra sperimentazione.