Dalla portabilità dei mutui, alla nascita delle parafarmacie, dallo stop ai costi per le ricariche telefoniche, all’abolizione delle commissioni comunali e provinciali per il rilascio della licenza necessaria all’apertura dei pubblici esercizi. Sono stati questi alcuni dei principali effetti del Decreto sulle liberalizzazioni, che dieci anni fa ha aperto alla concorrenza molti settori, generando risparmi per il consumatore. Un processo dal quale nessuno tornerebbe indietro perchè ha portato a indubbi vantaggi e che purtroppo si è fermato, ha commentato ai microfoni di Food Pierluigi Bersani, il padre della riforma. Bisognerebbe proseguire su quella strada – ha dichiarato Bersani – tenendo conto che si può parlare di reale liberalizzazione quando si crea un ciclo di investimenti; si apre un mercato, ma si creano anche le condizioni per tutelare il consumatore. E in merito alle misure necessarie per rilanciare i consumi, Bersani non ha dubbi: Il circolo virtuoso è uno solo: gli investimenti creano lavoro, il lavoro genera consumi, i consumi sollecitano gli imprenditori a investire. In chiusura, una battuta su Bernardo Caprotti, il quale rivolgendosi a Silvio Berlusconi dopo il varo della riforma Bersani avrebbe affermato: Ci voleva un comunista per farmi fare il pane!
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