La colazione è un must per gli italiani e le merendine, così come i classici latte e biscotti, restano salde sulle tavole dello Stivale. Ma l’evoluzione dei consumi e l’attenzione alla giusta alimentazione stanno di fatto cambiando l’offerta della categoria. Se infatti i classici plumcake e croissant sono segmenti chiave, si fanno strada anche referenze di ispirazione più internazionale, come i muffin, così come prodotti che offrono benessere in senso lato e benefit funzionali: dal gluten free al senza lattosio, con farine integrali o mix di cereali, senza zuccheri o con materie prime biologiche. E nel frattempo avanzano anche le proposte per l’on-the-go, attraverso le confezioni monoporzione.
Tutti i numeri
Segno più per il mercato delle merendine, che nell’anno terminante al 26 marzo 2017 ha registrato secondo dati Nielsen un +1,2% nei volumi, per 188.503 tonnellate, e +1,9% nel giro d’affari, pari a 1,1 miliardi di euro, grazie all’aumento del prezzo medio (+0,6%). All’interno del mercato – illustra Fulvio Zorzetto di Nielsen – il segmento più significativo è quello del breakfast, che vale il 56% a volume e il 54% a valore, in lieve calo sia a volume (-0,3%) che a valore (-0,5%). Le performance negative del segmento a totale Italia si spiegano a partire dalla distribuzione moderna, che incide il 72% delle vendite a valore totali: in questo canale, nonostante l’incremento della promozionalità e del referenziamento, si assiste a un calo sia a volume (-1,2%) che a valore (-0,8%). In lieve aumento, invece, il prezzo medio (+0,4%). Fra le tipologie di prodotto, flettono in particolare i tranci per la colazione e le trecce, mentre è buona la performance dei plumcake e degli altri prodotti a lievitazione naturale, come i croissant.