Nei primi mesi dell’anno la categoria del salame ha registrato un’inversione di tendenza, tornando al segno positivo. Merito anzitutto del segmento confezionato che continua con performance in doppia cifra grazie ai nuovi lanci e alle politiche di innovazione delle aziende, mirate anche a incrementare le occasioni di consumo. Se l’area degli snack rappresenta la maggiore opportunità di business, l’export mostra segnali incoraggianti, in particolare per i tutelati, nonostante le barriere sanitarie e commerciali.
Tutti i numeri
Secondo i dati Nielsen, che per i discount considerano solo i prodotti a peso fisso, nei 12 mesi terminanti ad aprile il giro d’affari totale del mercato ha raggiunto quota 948 milioni di euro, in aumento dell’1,2%. Le vendite a volume si sono attestate a 63 milioni di kg, segnando una crescita del 3 per cento. Il trend positivo è guidato dalla performance degli affettati, che avanzano del 15% nelle quantità e dell’8,6% nel fatturato. Sebbene più contenuta rispetto al recente passato, continua però la débâcle del banco taglio, in discesa del 2% a volume e dell’1,1% a valore, con un andamento al ribasso concentrato negli iper e nel normal trade. Si conferma, poi, un’attività promozionale maggiore al banco taglio e sui salami, rispetto agli affettati.