La buona notizia è che la produzione europea di latte torna a crescere, la meno buona è che il trend potrebbe lentamente innescare una flessione dei prezzi del latte alla stalla. A rilevarlo è l’indagine di Clal.it, portale di riferimento per il settore: Non possiamo ancora parlare di allarme – dichiarano gli analisti di Clal -, ma è bene tenere monitorato l’andamento produttivo in tempo reale per consentire ai produttori e alla filiera di gestire il mercato. Un surplus di materia prima, se non accompagnato da un incremento significativo dell’export, potrebbe appesantire la situazione comunitaria. Questi e altri scenari della filiera lattiero-casearia saranno approfonditi dalla società di consulenza al “Milk Day” del 2 febbraio 2018, l’ultima novità della 113ª edizione di Fieragricola a Verona.
La crescita del latte e il ruolo dell’export
Tra gennaio e settembre 2017 le consegne di latte nell’Ue-28 sono cresciute dello 0,49% su base tendenziale, con una produzione complessiva di 118.049.000 tonnellate. E nel solo mese di settembre, sono state prodotte 12.323.000 tonnellate di latte, con un balzo in avanti del 3,5%. Anche l’Italia è protagonista della risalita generale, grazie alle sue 9.012.000 tonnellate nei primi nove mesi del 2017 (il 3% in più sullo stesso periodo del 2016). Con questi numeri si capisce che, per evitare problemi di abbondanza e congestioni del mercato, si rivela decisivo il ruolo delle esportazioni. Come riuscire, dunque, a scongiurare il ripetersi di una recessione dei prezzi che potrebbe coinvolgere migliaia di allevamenti? Rispondono gli analisti di Clal: Per gli allevatori è tempo di investire in sostenibilità e in nuove tecnologie in grado di migliorare i bilanci aziendali e di rispondere alle esigenze del consumatore. Allo stesso tempo, i trasformatori e i consorzi devono concentrarsi per incrementare l’export e garantire la giusta marginalità alla filiera.
Numeri globali e giacenze di magazzino
Secondo gli stessi dati, anche i numeri di Germania e Francia, i primi due Paesi europei in termini di volumi di latte, sono in aumento: i tedeschi hanno prodotto, nel mese di settembre, il 3,2% in più rispetto allo stesso mese del 2016, allungando la striscia positiva (inaugurata ad agosto) con un +0,9% su base tendenziale; i francesi, invece, hanno incrementato le consegne di latte del 3,3%. Oltreoceano la crescita produttiva del latte si conferma negli Stati Uniti (73.654.000 ton., +1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2016) e in Nuova Zelanda (12.757.000 ton., +1,2% su base tendenziale). All’aumento generale fanno da contraltare le numerose giacenze di polvere di latte scremato (SMP): i magazzini di stoccaggio comunitari registrano, infatti, 393.007 tonnellate di giacenza, il 51,75% in più rispetto ai primi nove mesi del 2016. Anche negli Usa gli stock sono cresciuti del 19,48% e hanno raggiunto quota 126.498 tonnellate (fra gennaio e settembre 2017).