Secondo un rapporto del British Social Attitudes, in Gran Bretagna tre persone su dieci dichiarano di aver ridotto i consumi di carne nell’ultimo anno. Sommando poi la quota di chi non mangia carne e di chi invece sta considerando una diminuzione delle quantità, emerge che Oltremanica ben il 44% degli shopper sarebbe potenzialmente interessato ad acquistare alternative vegetali alle proteine animali. Non a caso, Tesco ha recentemente dichiarato che le sue vendite di piatti pronti vegetariani e sostitutivi della carne sono aumentati del 25%. Un trend, quello del meat-free, che il leader inglese della distribuzione sta interpretando anche attraverso un programma graduale di chiusura dei banchi macelleria e pesce fresco nei suoi store, limitando così l’offerta delle categorie alle vaschette preconfezionate. Nel contempo, infatti, le proposte di cibo vegetariano e vegano sono in rapida espansione, tanto da spingere anche gli altri retailer ad ampliare notevolmente gli assortimenti.
Cambia il menu delle feste
Ad accelerare questo processo ci sono poi le festività natalizie che, in barba alla tradizione, sembrano sancire con ancora più evidenza il cambiamento degli stili di consumo. Non a caso, The Guardian sostiene che in questi giorni i supermercati inglesi distribuiranno la loro più ampia gamma di piatti natalizi vegani e vegetariani fino a oggi.
Le mosse delle catene
D’altronde, se Tesco ha praticamente raddoppiato il numero di proposte dedicate, Asda è il primo retailer a lanciare le tipiche mince pie, tortine ripiene, in versione vegana, contando di venderne almeno 18 milioni di pezzi. Sainsbury’s, invece, si sta concentrando tra l’altro su nuove opzioni dairy-free dei formaggi tradizionali, dopo aver debuttato nel segmento poco più di un anno fa.
Il boom del dairy-free
Una ricerca di Agribusiness Intelligence, intanto, stima che nel Regno Unito le vendite di prodotti sostitutivi della carne cresceranno del 25% durante i prossimi quattro anni. Riuscirà quindi a ritagliarsi un ruolo di primo piano anche la start-up californiana Beyond Meat, pronta a debuttare in UK. Meglio ancora però faranno i sostitutivi del latte, per i quali è previsto un exploit del 43% nello stesso periodo, passando dai 280 milioni di dollari di fatturato del 2016 ai 400 del 2021.