Si tratta di un ritorno all’origine, gli italiani fanno dietrofront sulla dieta vegana e premiano l’alimentazione tradizionale. A dirlo è il Rapporto Italia Eurispes 2018, che rivela i numeri dell’inversione di marcia di un Paese curioso di sperimentare regimi alimentari alternativi per poi tornare a una dieta equilibrata, fatta di corrette proporzioni e varietà di alimenti.
Dieta vegana in discesa
Dal 3% del 2017 i vegani sono scesi allo 0,9% nel 2018, ritornando su valori decisamente più vicini a quelli degli anni passati: 0,6% nel 2014, 0,2% nel 2015 e 1% nel 2016. Secondo Eurispes, il 30,3% degli italiani ritiene la dieta vegana una scelta estrema e radicale; in aggiunta, il 19,1% pensa che questo stile di vita sia spesso accompagnato da fanatismo e intolleranza. I dati del Rapporto – commenta Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari –fotografano l’orientamento alimentare di un Paese che, dal punto di vista del rapporto con il cibo, può dirsi saggio: non a caso siamo, grazie alla dieta mediterranea, fra le nazioni più longeve al mondo. L’alimentazione deve essere varia e comprendere anche un corretto consumo di proteine animali. La carne è un componente importante dell’alimentazione umana, poiché fornisce proteine ad alto valore biologico, ferro e vitamina B12. Quest’ultima, particolarmente importante, è presente esclusivamente negli alimenti di origine animale e non può mancare, soprattutto per la corretta nutrizione di bambini ed anziani.