Quello dei surgelati è, al tempo stesso, una sintesi concentrata e un mercato parallelo del comparto food nel suo insieme. Spesso rispecchia quindi (o ingrandisce, come una lente) molti dei macrotrend che attraversano l’intero spettro dell’universo dei consumi alimentari. In positivo e in negativo.
L’andamento del frozen
Nel generale avanzamento delle vendite di frozen food del 2017 – con +5,1% a valore e +2% a volume (dati Nielsen a.t dicembre 2017) – il comparto del pesce, dei molluschi, dei crostacei e dei frutti di mare ha beneficiato particolarmente della rinnovata propensione degli shopper in tutta Italia verso i prodotti sottozero, raggiungendo i 915,49 milioni di euro e i 95,27 milioni di kg e riuscendo a incrementare più a valore (+6,4%) che a volume (+2,5%). L’ittico – conferma Lorenzo Francolino di Nielsen – è cresciuto bene in tutta Italia, accelerando a valore soprattutto in Area 2 con +7,5% e al Sud con + 7,2 per cento. In termini di canali, i più performanti sono risultati i supermercati, con +9% a valore e +5,1%a volume, gli iper, rispettivamente con +7,2% e +4,2%, e i discount con + 5,5% e +0,1 per cento. Nel Nord Italia, e soprattutto in Area 1, a movimentare le vendite negli iper e nei super hanno contribuito anche un assortimento più ampio e l’aumento dell’intensità promozionale, salita a livello nazionale di +1,9 punti percentuali fino a toccare il 30,2% a valore. Peraltro, il rafforzamento della promozionalità non ha frenato l’aumento dei prezzi medi, e con esso l’incremento di valore e di marginalità per i produttori e i retailer.
Nell’altro macrocomparto del frozen food, quello dei vegetali, quasi tutti i principali segmenti avanzano con tassi di tutto rispetto, anche se meno brillanti del pesce: i vegetali preparati mettono a segno +3,1% a valore e +5,2% a volume, gli ‘altri’ vegetali rispettivamente +5,8% e +6,9%, i piselli +3,2% e +0,2%, zuppe e minestroni +1,5% e +0,5%, e pure la nicchia emergente dei funghi porta a casa +4,2% e +8 per cento. Tra i vegetali troviamo anche la principale eccezione che conferma la regola del trend positivo del mercato: quella delle patate, in netta flessione più a volume, con -10,6% rispetto al 2016, che a valore, con -5,4 per cento. Il segno meno, peraltro, appare anche davanti al trend di fatturato delle carni, con -0,4% – ma riscattato da un +1,9% in quantità – e davanti all’andamento dei volumi venduti di fagiolini, con -0,6%, a fronte però di un +2,6% del giro d’affari.
Leggi l’intera inchiesta sul Dossier Frozen, nel numero di marzo 2018 di Food.