Il meteorite a forma di merenda più famoso del web, quello dello spot Buondì Motta, miete nuove vittime. Un corpo celeste che, senza alcuna pietà, cade dal cielo e polverizza tutti coloro che non credono che possa esistere una colazione invitante che sappia coniugare una voglia di leggerezza e golosità. E’ la pubblicità più irriverente degli ultimi anni, ed è tornata a colpire. Sta girando in rete, sui canali social e digital, l’episodio (forse) finale dello spot Buondì Motta. In tutto circa 4 minuti, la cui trama è stata nuovamente affidata all’estro dei creativi dell’agenzia Saatchi & Saatchi che anche stavolta non sono andati troppo per il sottile. Come, del resto, esplicitamente richiesto da chi ha commissionato la campagna pubblicitaria, vale a dire i responsabili del marchio Motta.
La saga continua
Si pensava che con l’annientamento fisico del postino la saga fosse finita, invece no: nel nuovo spot la lista di vittime si allunga e non di poco. Nuovi personaggi entrano in scena e addirittura si scomoda la massima divinità dei cieli. Ad anticipare l’arrivo del nuovo episodio è stato lo stesso Michele Bauli, neo presidente del gruppo veronese, in un’intervista rilasciata lo scorso ottobre a Food. In quell’occasione ci aveva dato indicazioni sulla strategia di questa campagna di comunicazione, sottolineando come il british and black humour fosse la base di tutto; un’ironia sana in grado di strappare un sorriso, sincero o amaro che sia. Quando lo spot è stato trasmesso sul web ha sollevato in alcuni utenti sdegno e critiche, ma con il tempo ha prevalso l’apprezzamento e, in certi casi, l’entusiasmo. Per questo un ulteriore capitolo era atteso con trepidazione. ‘Il messaggio contenuto nel nuovo filmato è inalterato rispetto agli altri: una colazione leggera e golosa esiste e si chiama Buondì – ha detto a Food Alessandro Orlandi, direttore creativo di Saatchi & Saatchi – Sono cresciute esponenzialmente le conseguenze innescate dallo scetticismo di chi non crede ancora. Questa campagna, come tutte quelle ideate dalla nostra agenzia, parla ai responsabili di acquisto ma lo fa utilizzando un linguaggio che riesce ad attrarre un’audience anche più giovane. Gli adulti a cui fa riferimento il creativo sono in larga parte rappresentati da tutti coloro che appartengono ad una generazione che con il Buondì Motta, di fatto, è cresciuta.
Ultima puntata?
Ci si chiede ora se lo spot seriale sia effettivamente giunto a conclusione. L’interrogativo, rivolto ai diretti artefici del progetto, ottiene una reazione in bilico tra il vago e l’ipotetico. ‘Statene certi, la risposta arriverà prima dei 5 miliardi di anni stimati dal computer dell’installatore universale’, assicura il creativo. Le scommesse sono quindi aperte. Da nostre fonti, la discussione se continuare o no la storia rimane aperta. Nulla è escluso e se dovesse succedere qualcosa gli utenti lo sapranno collegandosi online poco prima del 2019. In ogni caso meglio stare all’allerta: il meteorite killer volteggia ancora sopra le nostre teste. Basta non pronunciare la frase incriminata.