I vini italiani sono sempre più presenti tra i più venduti al mondo. Anche se la strada è ancora lunga per impensierire i maestri francesi. Dal confronto fra i vini Top 100 del 2008 e del 2017, spiega la casa d’aste internazionale Sotheby’s, si nota come i vini italiani passino da 6 nel 2008 a 8 nel 2017, nell’ambito di Liv-ex, l’indice del mercato secondario dei fine wines, che monitora l’andamento degli scambi delle griffe più quotate del mondo enoico. Invariati invece il numero dei vini francesi a quota 86 sia nel 2008 che nel 2017, così come quelli americani, fermi a due. Aumentano gli australiani, da 1 a 3, mentre scendono gli spagnoli, da 2 a 1. Scompare invece il Portogallo, che nel 2008 era presente con 3 vini. Il rafforzamento del ruolo dei vini italiani è in linea con i dati registrati da Sotheby’s, in cui i valori medi dei nostri vini sono in crescita negli ultimi 10 anni.
L’Ornellaia tra i vini italiani protagonisti
Nell’analisi di Sotheby’s si sottolinea il ruolo di Ornellaia (della scuderia toscana Frescobaldi), uno dei pochi vini italiani sempre protagonisti nelle aste e nel mercato secondario ricorda Stephen Mould, direttore del dipartimento europeo del vino per Sotheby’s. Ornellaia ha solo 30 anni di storia. È un’azienda che si trova lungo la costa toscana, costituita da 97 ettari di superficie vitata, nei pressi del borgo medievale di Bolgheri. I terreni della tenuta ospitano coltivazione di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. E la vendemmia 2015, nata durante una stagione di raccolta ottimale, è destinata ad essere una delle più importanti di Ornellaia. “Il Carisma”, l’annata 2015, rappresenta una delle versioni di quest’etichetta. Ma com’è Ornellaia 2015 nel calice? Il vino è ancora giovane. Il colore intenso indica un vino di struttura, all’olfatto emergono note fruttate e balsamiche. Ricchezza estrema di tannini con un finale di note speziate.