La frutta secca in guscio è sempre più regina delle tavole italiane. Dalle noci alle mandorle, fino alle nocciole, con un aumento del 10% degli acquisti nell’ultimo anno per un giro d’affari che ha superato la soglia (storica) del miliardo di euro. È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti su dati Ismea. I consumi degli italiani – si legge in una nota di Coldiretti – sono praticamente raddoppiati negli ultimi dieci anni e hanno raggiunto i 3 kg all’anno per persona. La frutta secca in guscio, infatti, considerata in passato nemica della linea per l’apporto calorico, è stata rivalutata come preziosa alleata della salute.
Consumi in crescita
In italia si raccolgono circa 300mila tonnellate di frutta secca in guscio all’anno. Noci e nocciole sono presenti lungo tutta la Penisola, anche se la produzione è concentrata fra Piemonte, Campania, Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna e Veneto. Solo i noccioleti sono cresciuti di ben il 6,5% nell’ultimo anno, con quasi 80mila ettari a livello nazionale. La crescita dei consumi sta portando anche ad un aumento dei terreni dedicati a queste coltivazioni, con un +30% di noccioleti e mandorleti previsto nei prossimi 10 anni anche se rimane forte il flusso delle importazioni. Gli arrivi di frutta in guscio dall’estero, infatti, hanno superato i 900 milioni di euro nel 2017, in particolare da Stati Uniti (noci e mandorle dalla California), Iran (pistacchi), Turchia (noci e nocciole) e Cina (pinoli). A questi si aggiungono le importazioni da Cile, Argentina e Australia.
La lista nera della frutta secca in guscio
In base dell’analisi di Coldiretti sull’ultimo rapporto Sistema di allerta rapido europeo (RASFF) sui rischi alimentari, nella black list della frutta a guscio d’importazione più a rischio per la salute ci sarebbero i pistacchi e le nocciole della Turchia, oltre alle arachidi di Cina e Usa. I consumatori possono difendersi verificando l’origine dei prodotti, che deve essere obbligatoriamente apposta sulle confezioni o sugli scaffali: La corretta informazione – conclude Coldiretti – rappresenta un requisito fondamentale per acquisti consapevoli anche per la frutta secca in guscio, che oltre a essere considerata un superfood fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea che ha garantito all’Italia il primo posto della classifica Bloomberg Global Health Index.