Il Prosciutto di Modena Dop ha chiuso il 2017 con una produzione in linea con quella del 2016: sono state prodotte 70mila cosce di Prosciutto di Modena Dop, per un valore alla produzione di 7 milioni di euro e un valore al consumo di circa 13 milioni di euro. Il segmento del preaffettato si conferma un canale importante che assorbe all’incirca il 15% della produzione totale, soluzione molto apprezzata dal consumatore finale grazie alla sua praticità di utilizzo. Il 2017 è stato un anno tutto sommato positivo – ha affermato Davide Nini, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Modena – anche se c’è ancora tanto da fare affinché il mercato interno possa veramente decollare come auspichiamo. Siamo invece soddisfatti dei risultati raggiunti dal nostro prodotto sui mercati esteri che, per quanto riguarda i Paesi UE, risulta molto apprezzato in Germania, Inghilterra e Francia. Guardando invece ai Paesi extra UE, il Consorzio del Prosciutto di Modena sta puntando al mercato USA e a quello canadese e sta avviando contatti interessanti in Giappone.
L’azione del Consorzio
Un Consorzio, quello del Prosciutto di Modena, che tutela e custodisce un prodotto di altissima qualità; è l’unico ad avere una stagionatura minima di 14 mesi, la più lunga tra tutti i prosciutti Dop italiani. Un Consorzio relativamente piccolo (raggruppa 9 produttori) che negli ultimi anni si è distinto per il suo impegno nella promozione di questa eccellenza del Made in Italy attraverso svariate attività, sia sul fronte nazionale sia su quello internazionale. L’associazione è reduce dalla partecipazione al Winter Fancy Food Show 2018 di San Francisco, lo scorso gennaio. Le prossime iniziative che vedranno il coinvolgimento del Consorzio del Prosciutto di Modena sono la Fiera Bellavita Expo Varsavia in Polonia, questo mese, Cibus 2018 a Parma, dal 7 al 10 maggio, e Bellavita Expo Londra dal 17 al 19 giugno.
Le modifiche al disciplinare
Alcuni anni fa il Consorzio del Prosciutto di Modena ha anche modificato il Disciplinare di produzione in senso restrittivo, per migliorare ancora di più il livello qualitativo. La prima modifica ha riguardato la ricetta; solo cosce di suino e sale, senza l’aggiunta di spezie: l’aroma è dato dalla prolungata stagionatura. La seconda modifica ha stabilito una stagionatura minima di 14 mesi, la più lunga tra tutti i prosciutti Dop italiani. La materia prima utilizzata per la produzione è ottenuta esclusivamente da suini di origine italiana, nati ed allevati in 10 regioni d’Italia centro-settentrionale.