Nel Regno Unito, e anche oltre, è sicuramente l’affare dell’anno. La fusione tra Sainsbury’s e Asda, del resto, darà vita al principale player distributivo britannico, in grado di assicurarsi un market share del 31% e superare così il leader Tesco di almeno quattro punti. Un nuovo colosso del retail, insomma, che ambisce a contrastare l’avanzata di Amazon nel grocery, ma anche di Aldi e Lidl, e proprio per questo affascina i top manager delle due insegne. A cominciare da Mike Coupe, numero uno di Sainsbury’s, che anzi non sembra proprio riuscire a contenere il suo entusiasmo per l’operazione. Tanto da scatenare addirittura la reazione indignata di chi, al contrario, non vede di buon occhio il progetto e i possibili scenari che potrebbe comportare. Su tutti, il rischio di un taglio al personale di Asda e l’ipotesi di una rinegoziazione dei contratti con i fornitori, vista l’eventualità di ridurre i prezzi mediamente del 10%. A dare libero sfogo a malumori e risentimenti, dunque, ci si è messo un episodio senz’altro curioso, con protagonista proprio Mike Coupe.
Il bizzarro fuori onda
Alcuni giorni fa, mentre era sul set di ITV News in attesa di rilasciare un’intervista sull’affare con Asda, il Ceo di Sainsbury’s ha iniziato a canticchiare beatamente, non sapendo di essere ripreso. E il motivetto che ha intonato è subito apparso abbastanza emblematico: We’re in the money, dal musical 42nd Street. Un testo che recita tra l’altro “Siamo ricchi sfondati, spendiamo questi soldi, prestiamoli, facciamoli girare”.
La reazione di sindacati e associazioni
Dalla GMB Union fino a The National Sheep Association, non pochi hanno tacciato di scarsa sensibilità la condotta del manager. Anche perché essendo lui stesso azionista di Sainsbury’s avrebbe già ricavato circa 600mila sterline dalla sola notizia della fusione con Asda, grazie al +15% registrato dal titolo in borsa.
Le promesse di Coupe
Insomma, l’immagine del manager in the money, che gongola per i suoi lauti guadagni e si prepara, con ogni probabilità, a guidare il nuovo colosso societario, non è sembrata certo un successo mediatico. E lo ha subito capito anche Coupe, chitarrista appassionato, spiegando pubblicamente l’assoluta involontarietà dell’accaduto e scusandosi. Ma soprattutto promettendo che non ci saranno licenziamenti, né chiusure di negozi.