Un anno fa, proprio in questo periodo, Amazon annunciò l’acquisizione di Whole Foods, scatenando un vero e proprio terremoto nel comparto distributivo americano. La sola notizia spinse immediatamente al ribasso le quotazioni in borsa dei principali retailer a stelle e strisce, lasciando intravedere cambiamenti radicali e senza precedenti. Non pochi analisti, del resto, ipotizzavano che Jeff Bezos avrebbe scatenato una nuova cruenta guerra dei prezzi, nonché rivoluzionato la shopping experience dalle fondamenta attraverso i robot e le tecnologie di ultima generazione. Tuttavia, gran parte di queste previsioni non si sono poi concretizzate nel corso dei successivi 12 mesi. Comprese quelle riguardanti direttamente il ruolo di Whole Foods, che tra l’altro secondo alcuni sarebbe dovuta diventare un hub per le consegne online, oppure una base di lancio per l’ingresso della società nel settore farmaceutico.
Il delivery è in ritardo
Per tutti, quindi, la vera sorpresa è stata l’assenza di grandi sconvolgimenti. Il nuovo corso di Whole Foods, almeno per il momento, non sembra infatti interpretare quella visione futuristica della spesa che pure era stata preannunciata con il lancio del format Amazon Go. Basti pensare, d’altronde, che attualmente l’opzione per le consegne a domicilio è stata attivata in appena una dozzina di città, coinvolgendo solo un’esigua parte dei 450 store della catena. Gli altri negozi fanno ancora affidamento su una vecchia partnership con Instacart.
Prezzi ancora alti
Anche la promessa di concedere sconti e offerte speciali ai membri del servizio Prime è ancora disattesa in quasi uno store su due. Inoltre, nonostante le iniziative di taglio selettivo dei prezzi, per gli analisti l’insegna merita ancora a pieno titolo la reputazione di Whole Paycheck (intero stipendio), per il suo posizionamento elevato.
La priorità è semplificare
Il colosso di Seattle, dunque, sembra essere ancora lontano dalla piena integrazione di Whole Foods nel suo modello di business, pur ottenendo già degli innegabili benefici economici con le vendite online. A ciò si aggiunge la necessità strategica, considerata ormai prioritaria dagli esperti, di semplificare e rendere più coerente l’offerta. Amazon, del resto, conta su ben otto diversi servizi, spesso sovrapposti tra loro, tutti dedicati alla vendita di prodotti alimentari e per la casa.