Le esportazioni di cibo italiano, con un aumento del 3% nel primo trimestre 2018, fanno segnare un nuovo record storico sfiorando per la prima volta il valore di 10 miliardi. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat nei primi tre mesi dell’anno. Si tratta di un ottimo risultato proprio all’inizio dell’Anno del Cibo Italiano nel mondo, che conferma le potenzialità del Made in Italy a tavola per la ripresa economica ed occupazionale del Paese.
Dove vanno le esportazioni
Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i Paesi dell’Unione Europea, mentre sui rapporti con gli Stati Uniti, che sono di gran lunga il principale mercato del cibo italiano fuori dai confini dall’Unione, pesa il braccio di ferro sui dazi commerciali fra Trump e il resto del mondo. Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che gli Stati Uniti, in valore assoluto, sono la terza piazza commerciale più importante per il cibo Made in Italy dopo Germania e Francia e prima della Gran Bretagna, dove si cominciano ad avvertire i timori legati alla Brexit. L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale, che fattura ormai 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale ha affermato in proposito il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.