Il 2017 è stato un anno complessivamente positivo per i salumi italiani: in crescita il fatturato, salito a 8.291 milioni di euro (+1,4% sul 2016), la produzione pari a oltre 1.177 milioni di tonnellate (+0,3%) e i consumi, con una disponibilità totale per il consumo nazionale di 1.059 milioni di tonnellate (+0,4). Il valore della produzione ha fatto segnare un +1,3%, portandosi a 7.977 milioni di euro, mentre il consumo apparente pro capite si è attestato intorno ai 17,6 kg, contro i 17,5 del 2016. L’anno scorso è stato quindi un anno di svolta per i consumi, trainati in particolare dalla performance della GDO. Sono questi gli indicatori più significativi relativi al mercato italiano, illustrati ieri a Milano in occasione dell’assemblea annuale di Assica, l’Associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria che riunisce circa 180 aziende ed esprime l’80% del fatturato industriale della produzione delle carni trasformate.
Esportazioni di salumi in crescita
Se l’Italia ha registrato buoni risultati, decisamente brillante si è rivelato il bilancio delle esportazioni. Secondo le elaborazioni di Assica sui primi dati Istat, l’export ha raggiunto quota 179.318 tonnellate (+3,3%), per un valore che per la prima volta tocca quota 1,5 miliardi di euro (+6,9%). In particolare, le esportazioni di salumi verso i Paesi UE sono salite del +3% in quantità e del +6,8% in valore. Ancora migliori gli scambi con i Paesi extra UE, favoriti dal rafforzamento del commercio mondiale nel corso dell’anno: +5,1% in volume e +7% in valore. Sono cresciute anche le importazioni di salumi: +4,4% a volume (56.373 tonnellate) e +9,4% a valore (216,5 milioni di euro). Il saldo commerciale del settore ha registrato un incremento del +6,5%, chiudendo a circa 1,3 miliardi di euro.
Nuovi mercati
Il 2017 ha confermato il trend positivo, in atto ormai da diversi anni, delle esportazioni di salumi – ha commentato Nicola Levoni, presidente Assica – e ha visto il rafforzamento della presenza di prodotti della salumeria italiana nelle principali piazze internazionali. Fondamentale è stata la collaborazione con le nostre istituzioni nazionali ed europee sia sul fronte tecnico-sanitario, sia su quello commerciale. In particolare, dopo cinque anni di negoziato, Assica ha registrato l’apertura del mercato di Taiwan alle carni suine e ai prodotti a base di carne suina italiani. “Si tratta di risultati importanti – ha concluso Levoni – ottenuti peraltro in un momento storico delicato: basti pensare all’escalation nel ricorso ai dazi, che rischia di innescare una guerra commerciale dagli effetti difficili da valutare. Per questo, auspichiamo soluzioni che rafforzino gli scambi, in una logica di rispetto delle parti senza prevaricazioni né protezionismi.