Le esportazioni di food & beverage Made in Italy in Russia sono ulteriormente diminuite dell’11% a maggio, rispetto allo scorso anno. Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio estero a maggio, definisce importante la ripresa del dialogo diretto tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin per creare le condizioni per superare sanzioni ed embargo russo totale per un’importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da UE, USA, Canada, Norvegia ed Australia, con decreto del 2014 appena rinnovato sino alla fine del 2019.
Italian sounding in Russia
Per questi prodotti agroalimentari le spedizioni italiane in Russia sono state completamente azzerate. Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia, si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato. Infatti, è ormai notevole la diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Nei supermercati russi si possono ora trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali, dalla mozzarella ‘Casa Italia’ all’insalata ‘Buona Italia’, dalla Robiola Unagrande alla mortadella Milano, senza dimenticare il parmesan, la scamorza ed il mascarpone.
I dati della contrazione dell’export
Il Direttore dell’Ufficio ICE Agenzia di Mosca Pier Paolo Celeste afferma: Certamente il persistere delle sanzioni, quindi delle contro sanzioni russe, continua a penalizzare le aziende esportatrici italiane, in particolare quelle del settore agroalimentare. Ortofrutta e carni lavorate italiane hanno registrato nel periodo 2013-2017 cali sensibili mentre, nel caso dei latticini, si è arrivati addirittura ad un azzeramento della nostra quota di mercato nel corso dell’ultimo biennio. E’ difficile fare una stima precisa delle perdite, anche perché sono molteplici le variabili che ne influenzano l’andamento: l’analisi dei dati forniti in merito dalla dogana russa porterebbe ad ipotizzare una contrazione dell’export delle aziende italiane verso la Federazione Russa pari a un totale di circa 780 milioni di euro nell’ultimo quinquennio.