Due mesi fa, l’annuncio della fusione tra Sainsbury’s e Asda ha destabilizzato non poco il mercato britannico. L’operazione, se autorizzata dall’autorità per la concorrenza, metterà del resto i due player in una posizione privilegiata nei rapporti con i fornitori, consentendogli di imporre contratti più vantaggiosi e ridurre quindi i prezzi al consumo. Il tutto, in un contesto già segnato dalla politica di espansione aggressiva portate avanti da Aldi e Lidl, nonché dai timori per gli effetti della Brexit e, ancora, dalle ambizioni di Amazon nel grocery. Un mix di fattori tutt’altro che favorevoli per gli interessi del leader Tesco, pronto però adesso a rilanciare il suo business con un’importante mossa a sorpresa. Ha annunciato, infatti, una partnership strategica con Carrefour per la gestione congiunta dei propri marchi private label e per l’acquisto di beni non destinati alla vendita, come il pallet. L’intesa sarà formalizzata nel corso dei prossimi due mesi e consentirà a entrambe le catene di migliorare la qualità e la competitività dell’offerta, a costi più vantaggiosi e senza influire sugli accordi con i rispettivi fornitori a livello locale e nazionale.
Una risposta ai piani di Sainsbury’s
Insomma, l’obiettivo comune è quello di avere maggiore peso nei rapporti con la supply chain. Proprio come Sainsbury’s e Asda. “Lavorando insieme, unendo know-how e capacità di sourcing – ha dichiarato Dave Lewis, Amministratore Delegato di Tesco -, saremo in grado di servire i nostri clienti ancora meglio, incrementando ulteriormente la scelta, la qualità e il valore”.
Carrefour accelera l’espansione della Mdd
Per Carrefour, invece, questa sinergia è la terza siglata in appena sei mesi, dopo quelle con il colosso cinese Tencent e l’americana Google. “Puntiamo – ha spiegato il Presidente Alexandre Bompard -, non solo a ridurre i costi, ma anche alzare il livello dei prodotti a marchio privato dal 25% al 33%. Un traguardo che con questo accordo ora sarà possibile”.
Il parere degli analisti
Philip Benton, consulente di Euromonitor International, vede nel nuovo sodalizio anche una sorta di assicurazione per Tesco, contro il rischio di improvvisi rincari determinati dalla Brexit. Gli esperti di Jefferies, invece, stimano per i due retailer risparmi complessivi superiori ai 450 milioni di euro, a fronte di un potere d’acquisto congiunto vicino ai 90 miliardi annui.