Chi si aspettava un piano di espansione rapido e in grande stile dovrà probabilmente ricredersi. Lo sviluppo dell’insegna fisica Amazon Go, infatti, prosegue secondo un ruolino di marcia più lento del previsto e, soprattutto, con la chiara intenzione di perfezionare gradualmente il format, anche a costo di cambiamenti sostanziali o ridimensionamenti. Lo dimostra, del resto, il secondo negozio della catena di minimarket senza casse, appena aperto sempre a Seattle, nel Madison Centre, all’angolo tra la Fifth Avenue e Marion Street. Rispetto al precedente, inaugurato lo scorso gennaio all’interno della sede di Amazon, doveva infatti avere una superfice di vendita quasi doppia, raggiungendo uno standard di almeno 278 metri quadrati, a fronte dei 167 del primo store sperimentale. Invece, smentendo le tante anticipazioni delle ultime settimane, non supera i 135 metri quadrati, cioè il 20% in meno del precedente, rinunciando così agli scaffali dedicati a pane e latte, agli alcolici, oltre che alla cucina interna. Il cibo fresco, dunque, sarà preparato in una struttura centralizzata esterna. Un cambio di rotta che, secondo diversi analisti, sarebbe la diretta conseguenza di problematiche emerse in questi mesi, a cominciare dai noti disguidi tecnici dei sistemi di self checkout.
AMAZON GO, UNA GESTIONE COMPLESSA
Una prima spiegazione potrebbe essere proprio quella che la tecnologia dello store, per quanto futuristica, è progettata per gestire un certo tipo di shopping, limitato e ripetitivo. Quindi, un’offerta troppo vasta esporrebbe inevitabilmente a rischi o, più concretamente, renderebbe inevitabile l’esigenza di assumere assistenti alla vendita in carne e ossa. Eventualità, quest’ultima, che non sembra compatibile con la filosofia del concept.
I LIMITI DELLA DIGITAL TRANSFORMATION
Di sicuro Amazon ha fatto tesoro dell’esperienza maturata con il suo primo store pilota. Non a caso, il negozio è rimasto per mesi riservato ai soli dipendenti della compagnia, dopo alcune falle riscontrate nell’algoritmo centrale di intelligenza artificiale, quando l’affluenza superava i 20 shopper.
LE PROSSIME APERTURE
Intanto restano tante incognite anche sul futuro a breve termine di Amazon Go. Secondo i piani inizialmente confermati dal management, entro la fine di quest’anno dovrebbero essere inaugurati almeno sei nuovi punti vendita, di cui uno a Chicago e uno a San Francisco. Tuttavia, al momento non c’è traccia di date e location precise.