E’ partita nei giorni scorsi la seconda consultazione pubblica sul tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari. Lo hanno reso noto il Mipaaft e Ismea in occasione della dodicesima edizione del Salone del Gusto di Torino. Dopo il sondaggio del 2015, che ha visto la partecipazione di oltre 26.500 cittadini e i cui risultati sono stati alla base dei successivi provvedimenti normativi riguardanti l’etichettatura di origine di alcuni alimenti come pasta, latte e conserve di pomodoro, l’Ismea, su indicazione del ministero, ha messo a punto un analogo questionario da sottoporre nuovamente all’opinione pubblica. Le domande sonderanno l’opinione dei consumatori sul tema dell’origine della materia prima e dell’indicazione in etichetta del luogo di trasformazione per valutare, a distanza di tre anni dalla prima consultazione, quanto sia maturato l’interesse dell’opinione pubblica italiana sulla trasparenza di queste informazioni.
GLI EFFETTI DELL’ETICHETTATURA
La consultazione pubblica è parte integrante di un progetto più ampio che mira a valutare l’impatto delle recenti norme nazionali sull’etichettatura, in particolare dei derivati dei cereali e dei prodotti lattiero-caseari, in sperimentazione sino alla prossima entrata in vigore del Regolamento Comunitario. Tra gli strumenti che Ismea metterà in campo dalle prossime settimane, vi sarà un’indagine sulla percezione dei consumatori circa la provenienza delle materie prime e il concetto di ‘100% italiano’. Inoltre, a ciò si aggiungeranno un’indagine per studiare il posizionamento dei prodotti sugli scaffali, i brand e i prezzi di tali prodotti e infine dei focus group con produttori e trasformatori delle filiere interessate, per valutare le opportunità generate dalla maggiore trasparenza in etichetta. La consultazione pubblica sarà disponibile fino al 30 novembre prossimo. Per accedervi è sufficiente compilare il questionario online sul sito Ismea.