Nuovo record storico per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare nel mondo, con un incremento del 3,3 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nei primi sette mesi del 2018. Quasi i due terzi interessano i Paesi dell’Unione Europea; il principale partner è la Germania dove l’export cresce del 4,9%. Più contenuto l’aumento in Gran Bretagna (+2%) anche per gli effetti delle tensioni determinate dai negoziati sulla Brexit, l’andamento dei tassi di cambio e le nuove tendenze nazionalistiche.
EXPORT FUORI DALL’UE
A preoccupare sono i rapporti con gli Stati Uniti, di gran lunga il principale mercato dell’Italian food fuori dai confini dall’Unione. Si registra infatti una frenata del tasso di crescita in Usa: le esportazioni agroalimentari Made in Italy fanno registrare un aumento di appena l’1,2%. In ripresa la Russia, con un aumento del 7,8% nonostante l’embargo all’ingresso per un’importante lista di prodotti alimentari tra i quali frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da UE, USA, Canada, Norvegia ed Australia.
LOTTA ALL’AGROPIRATERIA
“L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti dell’agropirateria internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “a preoccupare è la nuova stagione di accordi bilaterali inaugurata dall’Unione Europea, che dal CETA con il Canada al Giappone sta di fatto legittimando il falso Made in Italy”.