La liberalizzazione tariffaria prevista per i prodotti caseari e la tutela delle Indicazioni Geografiche previsti dall’accordo tra UE e Giappone (Jefta), approvato nei giorni scorsi dal Parlamento Europeo, contribuiranno ad aumentare le esportazioni di formaggi italiani in Giappone. Lo afferma Assolatte, ricordando come il Paese del Sol Levante sia la terza destinazione dell’export italiano extra-UE nonché primo acquirente di formaggi al mondo. L’accordo prevede un progressivo abbattimento delle barriere tariffarie per i formaggi duri – oggi assoggettati ad un dazio che sfiora il 30% del loro valore – e un aumento dei contingenti per l’importazione di erborinati, freschi, fusi e altri formaggi molli.
L’IMPORTANZA DEL GIAPPONE PER L’EXPORT
“L’Unione Europea consegna nelle nostre mani un altro importante progetto di crescita sui mercati internazionali che spetta a noi valorizzare e sfruttare fino in fondo, cercando di conquistare uno spazio ancora più ampio in un mercato così importante per il settore caseario come quello del Giappone, un Paese di 127 milioni di abitanti, con consumi in largo aumento” commenta Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. Il Paese del Sol Levante registra infatti importanti aumenti dei consumi interni di formaggio. Cresce la spesa media annua delle famiglie per l’acquisto di prodotti caseari, anche se al momento il consumo è ancora concentrato in alcune aree, principalmente nella regione del Kanto (Tokyo) e Kanagawa (Yokohama).
I DATI DI ASSOLATTE
Dai dati rilevati da Assolatte, lo scorso anno le industrie italiane hanno esportato in Giappone più di 10 mila tonnellate di formaggi, per un valore che sfiora i 68 milioni di euro e un aumento dei volumi del 9% rispetto all’anno precedente. L’Italia è il primo fornitore europeo di formaggi in Giappone e quinto al mondo con un market share del 7,5%, ma guidiamo la classifica dei formaggi erborinati con il 52% del mercato. “Uno degli aspetti più interessanti dell’accordo – prosegue il presidente di Assolatte – è che dalla fine del periodo di implementazione i contingenti aumenteranno al crescere del consumo dei formaggi europei in Giappone. Noi imprenditori italiani sfrutteremo il lavoro fatto finora per aumentare la distanza dalla concorrenza. Siamo in grado di farlo – assicura Ambrosi – e lo abbiamo già dimostrato in Canada”.
I FORMAGGI TUTELATI DAL JEFTA
Per Assolatte è ora strategico affiancare i benefici derivanti dall’accordo con attività promozionali che supportino i consumi dei formaggi italiani e aiutino i giapponesi a conoscerne sempre meglio le caratteristiche distintive, soprattutto in considerazione della tutela accordata alle DOP italiane nel Jefta. Delle 44 Indicazioni Geografiche italiane riconosciute tutelate in Giappone grazie all’accordo, aggiunge Assolatte, 10 sono formaggi: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio. Non tutte godranno di una piena e immediata tutela e alcune sono soggette ad una deroga temporanea che consente il porzionamento e il confezionamento in loco non consentito dai disciplinari di produzione, concesso per esigenze commerciali degli operatori giapponesi.