La Melegatti è risorta e il risultato della breve produzione natalizia è il miglior auspicio per il definitivo consolidamento che avverrà all’inizio del prossimo anno con la campagna pasquale. Ne è convinto Denis Moro, amministratore delegato dell’azienda che ha guidato l’acquisizione da parte del gruppo vicentino Spezzapria e la ripartenza dell’attività. “Abbiamo venduto oltre mezzo milione di pandori – ha sottolineato Moro – un risultato francamente insperato a poco più di un mese dalla ripartenza della produzione reso possibile dall’impegno di tutti gli addetti della fabbrica”. Moro guarda con ottimismo al prossimo futuro: “A Pasqua si ripartirà con i prodotti tradizionali, le colombe, le specialità, i farciti, introdurremo la novità della colomba ai cereali antichi, guardando anche a nuovi prodotti nel segmento del consumo quotidiano, per poi esportare sui mercati esteri”.
IL PIANO INDUSTRIALE MELEGATTI PER IL 2019
Il piano industriale messo a punto internamente “prevede l’equilibrio nei volumi, nei margini, nella distribuzione, nella presenza tra mercato italiano ed estero” sottolinea Moro che evidenzia come sul mercato ci sia una tendenza alla concentrazione dei marchi e della produzione con ribassi dei prezzi al limite della sussistenza. Ma è ottimista: “Melegatti ha la forza e la volontà per differenziarsi dalla battaglia tipica dei volumi/prezzo; non sarà facile, ma ce la faremo. Siamo ripartiti con 35 dipendenti e già nel 2019 faremo nuove assunzioni mirate per portare a casa nuove competenze” sottolinea Moro che rintuzza anche la dichiarazione del ministro della Salute Giulia Grillo che aveva definito il “pandoro senz’anima”, suscitando parecchie critiche. Specie dal Veneto: “Questo dolce nasce 124 anni fa proprio con Melegatti e ha un’identità molto importante, forte e precisa”.