All’orizzonte c’è la prospettiva di un piano di emergenza per affrontare le pesanti conseguenze del possibile no deal in vista della Brexit. Lo stesso governo di Theresa May, del resto, confermando gli orientamenti degli ultimi mesi, ha chiesto ai supermercati britannici di incrementare al massimo le scorte in magazzino, anche attraverso nuovi accordi con i principali fornitori nazionali. Ma, per i big player della distribuzione d’oltremanica, l’ipotesi di una Brexit disordinata non è attualmente l’unico problema da affrontare. Secondo i dati di Kantar Worldpanel, infatti, nelle 12 settimane al 2 dicembre la crescita complessiva del mercato alimentare su base annua è stata del 2%, il peggiore risultato da marzo 2017. Una performance determinata in parte dal calo dell’inflazione, passata dal 3,6% del dicembre 2017 all’attuale 1,6%. Sia Tesco che Sainsbury’s, quindi, hanno registrato una contrazione del giro d’affari, rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%, con effetti negativi sulla loro quota di mercato. In questo contesto, il Black Friday ha avuto un impatto minimo, o comunque deludente.
WAITROSE ANCORA IN AFFANNO
Se tra i cosiddetti Big Four il risultato migliore è quello di Asda, le cui vendite a valore sono aumentate dell’1,5%, nel complesso Waitrose mostra invece le difficoltà più evidenti, cedendo lo 0,7%, con un market share che scende al 4,9%.
ALDI E LIDL ACCELERANO IN ATTESA DELLA BREXIT
Chi non accusa affatto il colpo e, anzi, continua a erodere quote di mercato ai competitor sono i discount tedeschi. Aldi, forte anche di alcune nuove aperture durante il mese di novembre, ha riportato una crescita del 12,2%, raggiungendo una quota di mercato del 7,6%. Lidl, invece, segna un altrettanto significativo +11,2% nelle vendite, portando il market share al 5,6%.
L’ASCESA DELLE PL PREMIUM
Il merito del successo di Lidl è anche della gamma premium Deluxe, protagonista di un exploit del +24%. Tuttavia, secondo gli esperti di Kantar, uno dei pochi segnali positivi per i supermercati inglesi arriva proprio dal trend delle private label di fascia alta, che performano complessivamente del +5,5% e lasciano intravedere interessanti opportunità di business nel periodo natalizio.