È incoraggiante e lusinghiero il ritratto della Mdd uscito dal XV Rapporto MarcabyBolognaFiere presentato durante la seconda giornata di fiera. Realizzato da Nomisma e Iri, lo studio fotografa non solo i dati in crescita della marca del distributore, ma le motivazioni che spingono il consumatore ad acquistarla con sempre maggior frequenza. La fiducia che si sviluppa nei confronti dei prodotti Mdd diventa addirittura determinante per la scelta dell’insegna presso cui fare la spesa: due consumatori su tre decidono soprattutto in base a qualità e assortimento dei prodotti a Marca del Distributore; quasi la metà di chi acquista è addirittura disposta ad allungare il percorso se occorre raggiungere il supermercato con i prodotti MDD preferiti; e il 40% cambierebbe insegna se il punto vendita in cui fa la spesa smettesse di vendere quei prodotti. Una fidelizzazione senza dubbio forte, che spiega la crescita del settore (+2,5% rispetto al 2017 – fonte: IRI) con la conquista di quote – viaggia verso il 20% – e vendite 2018 per 10,3 miliardi di fatturato (fonte: IRI) – all’interno di un panorama dei consumi nella grande distribuzione che complessivamente segna il passo (+0.2% – fonte: IRI).
CHE COSA CERCA IL CONSUMATORE
Ma che cosa cerca il consumatore in una marca del distributore? I ricercatori di Nomisma hanno risposto inquadrando un consumatore che, nella scelta del prodotto Mdd, è particolarmente attento a valori quali attenzione agli sprechi (40%, nell’indagine a risposte multiple), qualità del prodotto (30), promessa di benessere (32%), garanzie specifiche di sicurezza (28%) e rispetto dell’ambiente (22%); dallo scaffale preleva più volentieri prodotto italiano (citato dal 40% degli intervistati), guarda ai contenuti dell’etichetta, metodo di produzione e tracciabilità della filiera (mediamente un consumatore su 4) e si rivolge con favore crescente alle produzioni biologiche. L’indagine Nomisma ribadisce che non è più soltanto il prezzo a determinare la scelta: si acquista Mdd soprattutto per la qualità che riesce ad incorporare nel prodotto (per materie prime e processi produttivi), nel caso degli alimentari, e per la rispondenza ai propri bisogni, nel caso del non-food. E, soprattutto, lo si fa con sempre maggiore consapevolezza: il Rapporto evidenzia che negli ultimi dodici mesi il 72% delle famiglie ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto con Marca del Distributore, ormai prima scelta nel campo del fresco per Carne (63% vs. 19% della marca industriale) e Frutta e Verdura (49% vs. 16%).
L’EVOLUZIONE DEI COPACKER
Va da sé che irisultati tracciati dal XV Rapporto MarcabyBolognaFiere trovino riscontro nell’evoluzione dei copacker, le imprese fornitrici dei prodotti, che – scandagliate da Nomisma – in grande maggioranza vedono nel rapporto con la Grande Distribuzione un fattore di crescita sotto numerosi aspetti, dall’ampliamento degli assortimenti all’evoluzione del packaging, dall’etichettatura alle certificazioni. In quest’ultimo ambito, in particolare, dall’esperienza con i contratti di fornitura alla Gdo, derivano scelte d’investimento in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, miglioramento delle garanzie di qualità e sicurezza sia verso le insegne clienti che verso i consumatori.