Buoni propositi per il 2019? Gli italiani sperano nella ripresa. È quanto si apprende scorrendo i numeri del sondaggio di fine anno Coop Nomisma e le previsioni sui consumi 2019 del ‘Rapporto Coop’, ora in versione completa dopo l’anteprima digitale di settembre. ‘Speranza’: questa la parola scelta dal 19% degli intervistati (in calo dal 34% di preferenze del 2016) per connotare l’anno appena cominciato. A essere più ottimisti sono gli Under 35 e il Sud, che si contrappone a un Nord decisamente più scettico.
L’Italia rimane comunque un Paese polarizzato: a un 27% convinto che nei prossimi 12 mesi l’economia accelererà, si contrappone un 19% sicuro invece che l’Italia entrerà in recessione. Visioni discordi che si confermano anche sulle prospettive dei consumi 2019: cibo, viaggi e tecnologia restano in pole position, in calo le autovetture e la casa rimane un’intenzione di pochi. Il potere d’acquisto delle famiglie potrebbe beneficiare delle attese nuove misure (reddito di cittadinanza in primis), mantenendo un tasso di crescita prossimo all’1% con un ritmo superiore al Pil.
Nel frattempo, sempre dal Rapporto Coop, si apprende che dicembre si è mantenuto in linea con l’andamento piatto che ha caratterizzato le vendite della GDO nel 2018 e che non si discosta da quel leggero incremento già registrato nella prima parte dell’anno (+0,4%). Peraltro ottenuto solo grazie all’ulteriore crescita dei discount.
DAL CARRELLO ALLA TAVOLA
Il 2019 riparte anche dalla tavola: nel Rapporto Coop emerge che gli italiani sono convinti di spendere di più in tutte le voci dell’alimentare (ad esempio a discapito dei capi di moda). Il 25% è convinto che investirà di più nell’acquisto di prodotti a base di farina integrale, il 21% nei tradizionali e il 19% nei bio salutistici. Rallentano i cibi veg: il 45% degli italiani dichiara che o non lo consumerà affatto o ne ridurrà il consumo (solo l’11% in aumento). Ma anche i senza glutine e lattosio (il 47% non li consumerà o li ridurrà, solo il 10% in aumento) e i senza sale (il 29% non lo consuma o lo diminuisce, solo il 13% in aumento).
Nelle intenzioni degli intervistati sulla scelta dei ristoranti si assiste anche al ritorno delle cucine tipiche e della tradizione (in aumento per il 19% degli italiani e in diminuzione per il 10), che battono i fast food (in aumento solo per il 10% degli italiani ma in diminuzione per il 21%) e i ristoranti etnici (crescono per il 9% e diminuiscono per il 15%). Rallenta anche la crescita del food delivery.
RAPPORTO COOP, BENE L’ALIMENTARE
Guardando nel dettaglio le singole voci dei consumi, il 2019 sembra caratterizzarsi per un rallentamento nell’acquisto di beni durevoli in favore di alcuni consumi di base tra cui l’ alimentare. Complice la nuova politica fiscale del governo, che con la misura del reddito di cittadinanza sposta circa sei miliardi di euro all’anno verso una platea di persone caratterizzata da una propensione elevata verso consumi basici.