Il mondo sta cambiando ad un incredibile ritmo. Il 70% dei lavori che conosciamo oggi non saranno più presenti fra 10 anni. Siamo in periodo di “digital disruption”, dove la tecnologia ha un ruolo cruciale nel cambiamento delle regole del gioco. Il cuore di questa trasformazione si poggia sui dati e sul loro valore. I dati che stanno crescendo esponenzialmente (negli ultimi 2 anni abbiamo prodotto una quantità di dati equivalente a tutti quelli generati precedentemente). Device wearables, sensori industriali ed ambientali, smartphone … i dati sono generati, sono organizzati e sono analizzati in modo massivo. Ma come facciamo a registrare tutti questi dati in modo immutabile e sicuro? In questo contesto entra a piè pari il tema della blockchain. La tecnologia di blockchain è rivoluzionaria e abilitante per un ulteriore cambiamento, è considerata il cuore di una riprogettazione globale. Quello che rende differente la blockchain è che la tecnologia permette a due entità di eseguire operazioni sicure, immutabili e trasparenti senza il bisogno di un ente certificatore centrale. Le applicazioni potenziali per la blockchain sono quasi senza fine.
LA BLOCKCHAIN E I VANTAGGI DELLA TRACCIABILITÀ
Ma cosa può portare la blockchain nel mondo del Food? Partiamo dal fatto che i consumatori risultano diffidenti rispetto ai temi della provenienza del cibo. I brand fanno sempre più fatica a creare e comunicare fiducia nei confronti dei consumatori. Proprio su questi temi entra la blockchain, grazie alla intrinseca immutabilità e trasparenza. La blockchain potrebbe registrare le informazioni di tracciabilità e rintracciabilità tipiche del Food in modo tempestivo e immutabile, quindi aprire le porte a una nuova comunicazione verso il consumatore finale che potrebbe così controllare la provenienza, la filiera, le fasi produttive relative ad un bene, grazie ad un banale QR code che lega la singola confezione alla sua tracciabilità in blockchain controllabile su un sito web. Particolare propensione alla tracciabilità in blockchain è stata riscontrata nel mercato dell’Agrifood proprio per “certificare la storia” del cibo. La blockchain consente di creare delle filiere aperte in cui tutti gli attori – produttori di materie prime, imprese che si occupano di logistica e trasporti, imprese che trasformano le materie prime, aziende che lavorano su packaging, infine il retail – possono non solo conferire dati e informazioni ma anche controllare, con la massima trasparenza, i dati di tutti gli altri attori. E i dati relativi a ciascun prodotto possono essere messi a beneficio del consumatore finale. La blockchain in questo modo permette di attraversare in modo sicuro filiere complete trasparenti e immutabili.
UNA SUPPLY CHAIN ALL’INSEGNA DELLA COLLABORAZIONE
Una delle maggiori sfide dell’introduzione della blockchain sulla supply chain è relativa al tema della collaborazione tra enti diversi. “Ablility to bring networks together”, tema cruciale e articolato: coinvolgere attori differenti non è semplice in quanto non tutti gli enti trovano ovvi benefici dall’applicazione della blockchain. I casi implementati in ambito Food in Italia stanno crescendo a vista d’occhio: esistono già applicazioni nel mondo dell’olio, del vino, del mercato ittico, dell’ortofrutticolo, della carne … e presto ne vedremo sicuramente molte altre.